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Quando l’ora cambia… e la radio lavora un’ora in più: il backstage del passaggio all’ora solare

Quando l’ora cambia… e la radio lavora un’ora in più: il backstage del passaggio all’ora solare

Il prossimo cambio orario non è solo un motivo per dormire un’ora in più: per chi lavora in radio, come te che conosci bene il mondo dietro le quinte, significa anche un turno “aggiuntivo”. Tra sabato e domenica infatti l’Italia tornerà all’ora solare: alle 03:00 le lancette torneranno indietro di un’ora. 

Perché succede

L’ora solare entra ogni anno l’ultima domenica di ottobre: è il momento in cui si spostano le lancette un’ora indietro, ed è l’inverso di quello che capita in primavera con l’Ora Legale, quando – invece – si guadagna un’ora in avanti. 

Per il radiofonico, questo significa che il clock delle 02:00 diventa le 01:00: in sostanza, se sei in onda nel weekend, chi è al microfono o dietro la regia lavora un’ora in più di orologio civile.

Cosa comporta in radio

  • Il palinsesto automatico deve essere gestito con attenzione: jingles, sigle, inizi e finali vanno sincronizzati con la “nuova” ora. Per evitare che un programma si sovrapponga o parta in ritardo.
  • I dj in diretta e i tecnici che coprono la fascia oraria centrale notte/mattina devono considerare che, pur avendo dormito un’ora in più “fisicamente”, l’orologio interno della radio ha “ripetuto” un’ora. Quindi chi lavora in quella notte (che diventa effettivamente più lunga) ha un orario più gravoso.
  • Per chi organizza palinsesti, promo, campagne social radiofoniche: bisogna decidere se “saltare” l’ora o mantenerla. Molte radio mantengono la traccia completa: quindi la fascia 02:00-03:00 va effettivamente in onda due volte – oppure si utilizza una logica di “ripetizione” o “riprogrammazione” per non perdere contenuti.
  • In primavera, con il passaggio all’ora legale, succede il contrario: “si lavora un’ora in meno”, perché alle 02:00 si passa alle 03:00. Quindi quel turno notturno dura di fatto 60 minuti in meno.

Curiosità “dietro le quinte”

  • Gli strumenti di automazione radio (playlist, scheduling, automation software) devono avere impostazioni che prevedono il “DST change” (Daylight Saving Time) o “ora legale/solare”. Alcuni software commerciali lo gestiscono automaticamente.
  • Nei casi di radio “network” che operano su più fusi orari o con studio centrale + affiliati, il cambio dell’ora può generare confusione: bisogna verificare che tutti gli studi satellite e le web-streaming siano in sincronizzazione corretta con la sede centrale.
  • Esiste anche un impatto sul pubblico: passare all’ora solare significa che si farà buio prima la sera — un fenomeno che può influenzare l’ascolto radio (magari le fasce serali/mattino). Un elemento che i responsabili programmazione delle radio possono considerare, adattando magari le playlist o le frequenze di ascolto nelle ore “chiave”.

Un esempio di quello che accade lo possiamo riscontrare in un video girato da Alessandro De Gerardis due anni fa a Rai Isoradio proprio durante il cambio dell’orario: i sistemi automatici reimpostano gli orologi ma la voce registrata, quella del segnale orario iconico Rai, comunque dice “Ore 3”.

L’ora in più che fa riflettere: tra tradizione, energia e… palinsesti notturni

Ogni anno, con il ritorno all’ora solare, riemerge anche il dibattito sull’utilità reale di questo cambio. L’Unione Europea discute da tempo la possibilità di abolirlo, ma per ora nulla è cambiato: l’Italia continua a spostare le lancette due volte l’anno. Se per molti significa solo regolare l’orologio e dormire di più, per le radio questo passaggio resta un piccolo “test tecnico” di precisione e coordinamento. In alcune emittenti, i tecnici ne approfittano per verificare la stabilità dei sistemi automatici e la sincronizzazione dei segnali satellitari o IP; per i conduttori, invece, è quasi un rito: un’ora in più di diretta che diventa l’occasione per scherzare con gli ascoltatori e raccontare la notte che “non finisce mai”.

Una curiosità: in molte radio locali italiane, il cambio d’ora è diventato persino un format speciale — con dirette a tema, countdown e giochi notturni. Un modo per trasformare un semplice spostamento di lancette in un momento di radio pura, dove la spontaneità è protagonista.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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