Claudio Cecchetto: Se Radio Deejay fosse rimasta mia, ora sarebbe la numero uno
Il talent scout più famoso d’Italia torna a parlare di Radio Deejay e di Sanremo 2020 alle soglie delle feste natalizie.
Claudio Cecchetto infatti, ha rilasciato un’intervista al Messaggero (consultabile nella stampa del 23/12/2019).
Famoso per aver fondato Radio Deejay e per essere stato il talent scout di numerosi artisti musicali e televisivi, tra cui Jovanotti, Fiorello, Amadeus, Marco Baldini, gli 883, giusto per citarne qualche nome, Claudio Cecchetto spiega il suo attuale rapporto con la kermesse sanremese.
Dopo aver condotto il suo primo festival nel febbraio del 1980, (voluto dall’organizzatore Gianni Ravera con Roberto Benigni e Olimpia Carlisi), Claudio torna sul palco di Sanremo anche per i successivi due anni.
Ogni anno la partecipazione di Cecchetto a Sanremo sembra essere sempre possibile ma spiega: “Ogni volta spunta fuori il mio nome però poi non accade nulla. L’ho guidato quando era il tempo della musica, oggi è un programma tv e per farlo ci vuole un approccio diverso.”
Dopo la parentesi su Sanremo le chiacchiere passano sul tema radiofonico: “Ho dovuto cedere Radio Deejay e Radio Capital, sono un artista non un imprenditore. Se la radio fosse rimasta mia in questo momento sarebbe la numero uno e non la terza”.
Il successo Claudio Cecchetto lo assapora già da lontano. Progetti per il futuro? Adesso occhi puntati sui figli: Jody su RDS Next e Leonardo nel mondo della musica trap.
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