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Il giornalista Ruggero Po lascia Radio Rai

“Ultimo giorno di scuola. Sono Ruggero Po, buona sera a tutti. Dalla prossima settimana Zapping sospende. Riprenderà il 5 settembre con la conduzione di Giancarlo Loquenzi” ( Zapping – Diretta radio del 29 luglio 2016).

Per qualsiasi radiofonico lasciare il lavoro di una vita, o meglio, la passione di una vita, risulta un passo significativo nel suo percorso, ma il commiato fa parte di ogni esistenza. E’ una tappa obbligata. Non si tratta di un addio in toto, ma semmai di un arrivederci a nuove avventure.

Da quanto abbiamo appreso da questa fonte, cosi fa storia radiofonica l’addio a ciel sereno del bravo professionista Ruggero Po.

Quarantacinque anni di onorata vita ai microfoni come giornalista e conduttore radiofonico. Nella sua lunga carriera ha saputo raccontare brillantemente la storia degli ultimi decenni con rigore, responsabilità, intuito e creatività. Per il conduttore radio il segreto per fare della buona radio sta nelle qualità individuali di ogni  aspirante professionista. Dove c’è talento vero, c’è una vera radio .

A partire dai 17 anni non si è più fermato, inseguendo il sogno radiofonico con tenacia e determinazione. Prima Radio Capodistria, poi a Radio Bruno. Ma il vero salto di qualità arriva alla fine degli anni ottanta quando viene assunto in Rai in qualità di redattore, restandoci con successo per oltre venticinque anni.

Partito in prima classe con il programma “3131” di Corrado Guerzoni su Radio2, passa nel 1991 alla redazione del Giornale Radio Rai e nel 1995 si ritrova nella fascia notturna del GR1 dove conduce con Paolo Francisci “La notte dei Misteri”.

Seguono a ruota importanti programmi di informazione come “Baobab” e il contenitore quotidiano “Radio anch’io”, ma dal settembre 2014 ha condotto in bellezza il programma serale “Zapping” di Radio1 che propone e analizza le notizie del giorno, partendo dai titoli dei telegiornali.

“Il Ruggero Po di “Zapping” è stato il vero Ruggero Po. Mi sono sentito me stesso, libero di scherzare, di usare l’ironia e l’autoironia, di saltare dalle notizie del giorno con ospiti autorevoli ai temi più leggeri. Un programma senza filtri che mi ha dato l’opportunità di ascoltare tanta gente. Ho potuto fare jazz, improvvisare tra serietà e leggerezza, mostrando i miei diversi registri e divertendomi. Quella di “Zapping” è stata la redazione più piccola mai avuta, ma la mia preferita” spiega il giornalista in una recente intervista.

Per Ruggero Po non si prospettano anni di pigra pensione, ma diversi progetti in cantiere. Innanzitutto Ruggero sarà ancora un giornalista, ma su altri fronti, più social. Poi avremo modo di gustarlo in libreria con il suo nuovo lavoro editoriale. Stavolta si parla di radio e di come si fa radio.

In attesa di novità, Radiospeaker.it augura al professionista Ruggero Po di poter continuare a far sognare con la sua professionalità le nuove generazioni di radiofonici italiani.

Photo Credit: Rai.tv

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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