Immaginazione vs. Radiovisione: quale emoziona di più?
Da piccolo passavo le ore a girare la manopolina della radio esplorando l’etere romano. A volte vorrei tornare un po’ indietro nel tempo proprio per continuare ad avere tutto quel tempo a disposizione, tempo che ora purtroppo non ho piu’, anche e soprattutto per via del mio lavoro come speaker e voce fuori campo.
Mi sono creato la mia lista di radio preferite (forse un po’ come tutti) e non ascolto quasi mai altro, mentre prima non avevo meta (tanto che i miei genitori non sopportavano sentire la radio con me, perchè era uno zapping continuo).
La cosa che mi divertiva e mi diverte ancora è immaginare i volti di chi parla dall’altra parte. Non sempre (anzi quasi mai) la voce corrisponde al proprio aspetto fisico, non è quindi detto che una persona con un vocione sia per forza grassa e spalluta, come non è detto il contrario.
Io non vedo dalla nascita, quindi posso continuare a divertirmi ad immaginare. Con l’avvento della radio che si fa guardare attraverso le webcam e della cosi’ddetta “radiovisione” (come la chiama RTL 102.5), però , chi ha 10 decimi (o anche meno) puo’ facilmente guardare i volti degli speaker all’opera.
So di molti miei colleghi che non amano affatto questa cosa e che non si farebbero mai filmare per nulla al mondo. Voi come la pensate? La radio doveva rimanere tale oppure ritenete che l’aggiunta dell’aspetto visivo sia positiva? E soprattutto: il fatto che qualcuno possa guardarvi mentre lavorate vi provoca imbarazzo o è irrilevante?
Articolo a cura di Mario Loreti