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Intervista a Cosmano Lombardo del WMF

Il digital è il futuro, anche per la radio che è già dentro questo connubio, bisogna solo massimizzare al meglio l'offerta.

Intervista a Cosmano Lombardo del WMF

Una vera e propria scommessa vincente quella del Web Marketing Festival 2020 che per quest’anno si è diviso in due appuntamenti, quello pre-estivo e quello di Novembre conclusosi da poco. Ne abbiamo parlato con Cosmano Lombardo, fondatore del WMF, che nonostante le difficoltà di quest’anno è riuscito, insieme al suo team, a portare a termine con successo l’evento.

Parliamo dell’ultima edizione del WMF che si è da poco conclusa: possiamo già fare un bilancio?

“Il riscontro è stato positivo, lo dico riportando il sentore delle persone che hanno seguito il festival; è stata un’edizione ancora più forte delle passate visto che è andata ad integrare tutte le parti digital con una fisica. La forza è stata proprio entrare nelle case di tutti e rendere le case e le aziende partecipi. Le 50 sale formative erano tra l’altro realizzate alcune negli studi da noi a Bologna in ufficio e altre all’interno di quelle che sono le realtà partecipanti al festival. Poi andare ad abbinare anche un’interazione digitale attraverso questa piattaforma ibrida.io a quello che era il main stage con temi che spaziavano dalla situazione Covid alla parte sociale e anche una partecipazione forte da parte delle istituzioni ha reso tutto molto piacevole.”

C’è mai stato un momento in cui avete pensato di mollare in questi mesi? Qual è stata la difficoltà più grande?

“Non è stato facile realizzare questo festival, a volte ci è sembrato fosse tutto contro di noi però non abbiamo mai pensato di mollare. Non nego che molte realtà che poi ci supportano ci abbiano consigliato di spostare il festival; per noi è sempre stata una responsabilità: dal momento in cui siamo non solo uno evento ma uno strumento, un acceleratore di innovazione sia digitale che sociale è un dovere quello di mandare avanti il progetto.

Sono sicuramente state maggiori le difficoltà notevoli, diverse da quelle di Giugno perché in quel periodo stavamo uscendo dal tunnel dei numeri del Covid; a Novembre eravamo di nuovo nel pieno del Covid ed è stato più difficile, però vedere nuovamente anche gli operatori dello spettacolo lavorare durante quella tre giorni, Scanzi, i Modena e altri soggetti che non hanno avuto la possibilità di essere attivi, coinvolgere persone diversamente abili che avevamo in collegamento o molti borghi di Italia, centri come Matera o paesi della regione Sicilia, essere soggetti attivi in questo percorso di innovazione ha dato atto del fatto che il festival andava fatto.”

Tornando un po’ indietro, come e quando è nata l’idea del WMF?

“La realtà del WMF nasce da un percorso non aziendale, dalla volontà mia e di Giorgio Taverniti, amico dalla nascita (abitavamo nella stessa via in Calabria) di realizzare un percorso di formazione gratuita nel 2004. Volevamo dare un supporto alle persone, essendo appassionati di digital, internet e attività di impatto sociale. Ci siamo chiesti “perché non facciamo qualcosa di utile in Italia?” Abbiamo fatto il primo evento gratuito a Pizzo Calabro. Da lì abbiamo aggiunto varie tappe ma sempre senza obiettivi di business. Anno dopo anno cresceva la realtà e ci chiedevano anche consulenza sulla parte digital; decidemmo di sfruttare i soldi della consulenza e fare sempre eventi gratuiti.

Questo percorso di formazione incontrava sempre più persone e realtà e che ci chiedevano un momento di incontro globale. Così abbiamo pensato di realizzare questo festival. La volontà era quella di creare un momento di convergenza tra più saperi: dalla parte digitale a quella sociale, commerciale e legale. Questo festival, che era un punto di incontro solo per gli appassionati del marketing digitale, poteva diventare uno strumento di riflessione e anche di costruzione. È stato un percorso di co-costruzione con le persone e le realtà che incontravamo ed è nato così tutto in modo naturale e poco pianificato. Per questo lo chiamiamo un acceleratore e uno strumento. È nato da un’esigenza della società che poi è diventato un percorso di co-costruzione con tutti a partire in primis dai relatori e tutti coloro che ci hanno dato e ci danno il loro supporto.”

Parlando di radio: come vedi il connubio con il digital? A che punto è la radio?

“Io credo che siamo già dentro questo connubio, forse ce ne rendiamo poco conto. Il tutto è accelerato dai giovani perché le radio hanno subito inizialmente, vedendo il digitale quasi come un nemico. Pensavano che trasferendo le trasmissioni sulla parte digital, questo poteva avere un impatto anche economico disperdendo gli ascoltatori affezionati all’FM. Di fronte a una nuova generazione che si approccia all’ascolto online è stato necessario questo passaggio. Le radio ancora devono comprendere come massimizzare al meglio la resa dei prodotti di intrattenimento e culturali, concentrandosi su come rendere sostenibile il business senza farsi travolgere dall’ondata. Credo che un percorso sostenibile di questo passaggio debba essere spinto non tanto da una formazione digital ma da una creatività che permetta di massimizzare al meglio i prodotti. Tra un paio di anni ci arriveremo.”

Quanto sono importanti nel 2020 i social per un’emittente radiofonica ma anche in generale per un’azienda qualsiasi?

“Sono la base della presenza di questo tipo di realtà. Si sta generando però un’omologazione: fino a cinque o sei anni fa bisognava convincere le aziende ad essere presenti sui social, ora si pensa prima alla presenza sui social e poi ai prodotti da pubblicizzare e al come rendere in business sostenibile. È fondamentale ma ancora di più lo è capire quali canali social attivare, in che modo e che rapporto di cooperazione instaurare con gli utenti.

Parlando di futuro ci puoi dare qualche anticipazione per le prossime edizioni del festival?

“Innanzitutto abbiamo queste doppie date: parliamo del 24, 25 e 26 Giugno, speriamo di farlo in presenza ma per essere previdenti abbiamo già fissato da ora delle date su Settembre, il 2, 3 e 4 qualora questa situazione dovesse protrarsi. C’è tutto un tema legato a un festival interno del WMF che è l’Innovation Film Fest: un festival dedicato all’innovazione del mondo del cinema; questa è già una novità e poi ci sarà un contest musicale per le band che lanceremo a breve. Ci sarà Alessandro Borghi tra gli ospiti, tra l’altro, e sarà potenziata questa interazione fra parte digitale e parte visiva.”

Grazie Cosmano, buon lavoro e all’anno prossimo!

“Grazie a te e a Radiospeaker.it. Approfitto per ringraziare anche tutti i relatori, i moderatori, le aziende e tutti colo che hanno partecipato supportando ulteriormente con questa doppia edizione del WMF l’impresa Italiana. Continuiamo a supportare il lavoro in questa situazione complicata, sostenendo le imprese con le due start-up competition di quest’anno.”

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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