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Cruciani al World Radio Day: “ho una vita regolare e sono ossessionato dalla radio”

Cruciani al World Radio Day: “ho una vita regolare e sono ossessionato dalla radio”

A una settimana dal primo World Radio Day in presenza, torniamo a una delle interviste più attese dell’evento organizzato per la terza edizione da Radiospeaker.it, quella fatta a Giuseppe Cruciani che avevamo già incontrato lo scorso anno online.

Conduttore di uno dei programmi più seguiti in Italia, La Zanzara su Radio24, Cruciani è stato fra i primi ospiti dell’evento tenutosi lo scorso 13 Febbraio al Talent Garden Isola di Milano.

Ho fatto le 5 di mattina” ha esordito lo speaker mentre si posizionava per l’intervista, lasciando spazio all’immaginazione dei presenti sulla sua notte. “Ho visto il Super Bowl, sono una persona molto regolare – ha poi spiegato frenando le ipotesi su chissà quale serata avesse potuto passare – non vado a feste, passo le mie serate sul divano guardando serie TV o pensando a cosa fare il giorno dopo in onda. Sono ossessionato dalla radio, per questo sono qua“.

Cruciani al World Radio Day: dagli esordi a Radio Radicale alla “quasi libertà” de La Zanzara

L’intervista si apre parlando della magia che ha Zanzara che riesce a comunicare a chiunque, di qualsiasi ceto sociale, di qualsiasi età, di qualsiasi sesso: “La trasversalità un po’ la mia fissazione essendo in una radio in cui il target è sempre stato molto alto come età e come formazione culturale – racconta Cruciani – Poi a un certo punto quasi per caso mi è venuto in mente di allargare, di avere un pubblico più ampio, non solo di numeri ma anche di età. Non c’è una formula precisa; cerco di trattare argomenti alla portata di tutti, toccando quelli che sono i temi classici della società. Tutto è avvenuto e avviene abbastanza casualmente senza una strategia precisa. Secondo me studiare una strategia per catturare pubblico, poteva funzionare una volta ma in questo mondo di oggi no“.

Sulla caratteristica della Radio che l’ha fatto innamorare ancora del mezzo è convinto: “Il free speech. La mia prima esperienza radiofonica – racconta – è stata seguire Pannella a Radio Radicale. Non c’era regola, andava in giro come un matto dappertutto quando era consigliere regionale in Abruzzo. Mi dicevano di stargli dietro, di intervistare chiunque, senza una regola ben precisa, avevo 25 anni. Sono arrivato anche tardi rispetto ad altri. La radio mi è servita molto a tirare fuori il mio essere ancora bambino, cioè soprattutto a tirare fuori cose che in età adulta non si farebbero e non si direbbero. La mia fortuna è di poter dire nel 99% dei casi quello che penso e se voglio fare una cosa la faccio; è una cosa che alla mia età non esiste“.

Non ho mai pensato di avere più coraggio di altri, è capitato, me l’hanno fatto fare e adesso oggettivamente tornare indietro è complicato per tutti.

Giuseppe Cruciani

Quando lo definiscono come un ‘personaggio’ si incazza “perché sembra una specie di costruzione scientifica a tavolino, non sono Fedez che bacia sul palco per fare casino, non c’è nulla di costruito, mi viene da dire certe cose che qualche volta hanno eco, altre volte meno. Sono stato tra i pochi che non ha mai criticato un programma radio, non mi sono mai messo a fare battibecchi con altri programmi, penso che la professionalità di chi lavora in radio vada sempre rispettata. Trovo questi battibecchi squallidi“.

world radio day 2023

Preparazione vs improvvisazione: A La Zanzara c’è sempre uno schema

La Zanzara è un programma curato nel minimo dettaglio in modo quasi maniacale; ma questa attenzione manca nelle altre radio? “Molte volte è così – sottolinea Giuseppe Cruciani – ci sono dei programmi che naturalmente sono fatti in modo che tu possa arrivare 5 minuti prima della diretta. Poi c’è anche gente molto brava a improvvisare, io non sono bravo a improvvisare. Posso essere bravo a gestire delle situazioni ma sono uno che le cose le prepara.

Poi c’è uno schema, a volte ampio e vago anche ma poi le cose avvengono casualmente. Se un ascoltatore che chiama mi piace, invece di tenerlo 5 minuti lo tengo 20. Io lo posso fare perché non esiste musica. Esistono solo quelle ca**o di interruzioni che ho che distruggono l’FM” dice riferendosi ad esempio ai notiziari sulla viabilità, secondo lui ad oggi inutili, anche se dice di essere “un grande ascoltatore di emittenti come Isoradio che si occupa di questo, ma quando sono in macchina e voglio sapere qualcosa prendo il telefonino. Non riesco a vincere questa battaglia“.

La radio deve tornare a sperimentare nuovi linguaggi. Il podcast? “Ho la fortuna di fare grandi numeri anche sulle piattaforme”

In un periodo storico in cui sono i social e le nuove piattaforme a farla da padrone, la radio deve avere paura? “Se parlate con un qualsiasi imprenditore radiofonico oggi, è terrorizzato dal fatto che quando i dati di ascolto cambieranno, è evidente che potrebbero cambiare molte cose. Poi ho la fortuna di fare un programma che fa grandi numeri anche con il podcast fruibile oltre la diretta. L’obiettivo è fare cose che siano completamente atemporali, non troppo legate alla polemica quotidiana“.

Radio e TV: “prima la radio osava di più”

È difficile che la radio tiri fuori linguaggi nuovi, mentre la televisione magari sbaglia ma osa.

Giuseppe Cruciani

Cruciani in chiusura parla di Radio e TV a confronto: come sono cambiati questi mezzi negli anni? “Trovo che la radio negli ultimi anni sia diventata un ambiente di grande conservazione: non si fa più niente in più rispetto alla televisione. Si sono ribaltati i ruoli. Negli anni ’70 la radio era un posto dove si inventavano linguaggi nuovi, dove si facevano cose anche rivoluzionarie, mentre la televisione era un luogo di conservazione. Oggi succede esattamente il contrario. È difficile che la radio tiri fuori linguaggi nuovi, mentre la televisione magari sbaglia ma osa“.

Non manca la parentesi sulle nuove tendenze… anche sessuali, spesso protagoniste delle puntate de La Zanzara: Cruciani cita l’uomo tappetino “quello che si mette per terra e si fa calpestare”.

Tutta l’intervista integrale a Giuseppe Cruciani, ospite del World Radio Day 2023 al Talent Garden Isola di Milano è disponibile su YouTube, nel video che segue!

Rivivi tutto il World Radio Day sul sito ufficiale della Giornata Mondiale della Radio!

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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