HomeMagazineNick The Nightfly al World Radio Day: “Non ero interessato alla radio, volevo fare musica. Poi…”

Nick The Nightfly al World Radio Day: “Non ero interessato alla radio, volevo fare musica. Poi…”

Musicista, cantante, dj e speaker radiofonico di Radio Monte Carlo, dalla passione per la musica nasce quella per la radio.

Nick The Nightfly al World Radio Day: “Non ero interessato alla radio, volevo fare musica. Poi…”

Lui è grande un conoscitore di musica prima di tutto, dj, cantante, musicista, è il direttore artistico del Blue Note a Milano ma è anche un grande conduttore radiofonico. Nick The Nightfly al World Radio Day 2024, lo scorso 13 febbraio al Talent Garden Calabiana, ha raccontato della sua passione per la radio nata per caso grazie alla musica.

Nick The Nightfly infatti approda a Radio Monte Carlo per creare dei Jingle, come musicista, mai si sarebbe aspettato di diventare un conduttore. Essere musicista certamente ha favorito il suo approccio diverso alla radio attraverso la conoscenza della musica: “Non vengo dal mondo della discoteca – ha precisato Nick al World Radio Day – non sono un disc jockey classico. Ed essere un musicista mi ha aiutato moltissimo anche negli incontri con gli artisti perché nelle interviste sono sempre riuscito a capire qualcosa in più di loro. Conosco bene il sogno di fare un disco e di portarlo in radio, per un musicista questo è un passo molto importante per la realizzazione dei propri sogni“.

La radio fa sognare, è come un libro che tu scrivi nella tua testa ascoltando il personaggio che è in onda.

Nick The Nightfly

Nick The Nightfly: “La radio, la scelta migliore che abbia mai fatto”

L’inizio della sua carriera radiofonica è stato inaspettato: “Quando ho cominciato a Radio Monte Carlo era il 1989 e cantavo i Jingle per un programma della notte che era Monte Carlo Night – ha raccontato il conduttore – Un direttore, Silvio Santoro, notò la mia voce ma io non parlavo molto bene l’italiano. Lui mi ha invitato a fare un provino ma non ero interessato, il mio sogno era fare musica. Poi ho incontrato Alberto Hazan che mi propose di fare un programma ma di musica internazionale che io conoscevo. Mi aveva offerto oltre 2 milioni, che da corista non avrei mai guadagnato e così accettai. È nato come un gioco e ad oggi penso sia la scelta più bella che abbia mai fatto. Ho scoperto un mondo straordinario: la radio fa sognare, è come un libro che tu scrivi nella tua testa ascoltando il personaggio che è in onda“.

Nick The Nightfly sostiene che la musica, sì, ha 7 note ma riesce sempre a reinventarsi nonostante qualcuno dica che alcuni generi tipo il Jazz o il Rock&Roll stiano morendo. “Qualcuno dice la stessa cosa della radio ma penso che come il Rock&Roll, la radio non morirà mai. ‘Video Killed The Radio Star’ diceva la stessa cosa ma non è così. Il suono delle voci in radio è diverso dell’internet e i social. Io spero non muoia mai perché la radio fa bene alle persone“.

I conduttori radiofonici dovrebbero conoscere ma musica

Anche se oggi il ruolo dello speaker è ben separato da quello del programmatore musicale, “oggi le radio sono molto più delle aziende – precisa Nick The Nightfly – credo che sia fondamentale conoscere la musica anche oggi per i giovani radiofonici. Per tanti anni in Inghilterra c’era uno slogan che diceva ‘When you play it, say it’ cioè spiega cosa stai suonando. È importante dare valore alla musica anche perché ti arricchisce, la musica è una delle più belle arti che ci sono sulla terra” e chi la racconta come lui, aggiungiamo noi, è un grande orgoglio.

Rivivi tutto il World Radio Day sul sito ufficiale www.worldradioday.it; l’intervista integrale a Nick The Nightfly è disponibile nel video che segue.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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