Su OnePodcast arriva “La Scomparsa – il caso di Emanuela Orlandi”
I due giornalisti ripercorrono nella nuova serie podcast un mistero lungo 40 anni, fra depistaggi, segnalazioni, ricerche e silenzi legati alla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983.

“La storia di un omicidio irrisolto è irrimediabilmente chiusa, c’è una vittima che non può più tornare; quella di Emanuela no, resta aperta e segnata da una domanda che ancora oggi dopo 40 anni ci fa visita dalla televisione, dalla radio, dalle pagine dei giornali, dal web: e se ora tornasse?” Antonio Iovane lancia questo interrogativo nella prima puntata della sua nuova serie podcast, “La scomparsa – Il caso di Emanuela Orlandi”, un’inchiesta realizzata con la partecipazione di Massimo Lugli e disponibile da oggi, martedì 20 giugno, con i primi due episodi su OnePodcast e su tutte le principali piattaforme di streaming audio.
A 40 anni dalla scomparsa, i due giornalisti ripercorrono un mistero lungo 4 decenni, costellato di depistaggi, misteri, segnalazioni, ricerche, insabbiamenti e silenzi; analizzano tutte le piste, ne scartano diverse, cercando di seguirne una.
Era il 22 giugno 1983 quando una quindicenne con cittadinanza vaticana, Emanuela Orlandi, scompariva nel nulla dopo aver accompagnato un’amica alla fermata dell’autobus al termine di una lezione presso la Scuola di Musica Tommaso Ludovico da Victoria, vicino a Piazza Navona. La famiglia la cerca ovunque e affigge migliaia di manifesti che mostrano “la ragazza con la fascetta”, destinata a diventare la persona scomparsa più famosa d’Italia. La mattina successiva, lo zio, Mario Meneguzzi, gira per le redazioni dei giornali romani chiedendo di pubblicare la notizia della scomparsa di Emanuela. Pochi giorni dopo, con l’appello di Giovanni Paolo II per la liberazione della quindicenne, nasce ufficialmente “Il caso Orlandi”.
“La scomparsa – il caso di Emanuela Orlandi”: il podcast in 8 puntate
In otto puntate, Antonio Iovane e Massimo Lugli scandagliano, ricostruiscono e smontano, pezzo dopo pezzo, una delle vicende più tristemente note della cronaca del nostro Paese, attraverso testimonianze, documenti ed estratti audio originali per ripercorrere tutte le teorie e gli avvenimenti che si sono susseguiti in quattro decenni: la presunta “tratta delle bianche”; la pista internazionale e il ruolo dell’attentatore del Papa, Ali Ağca; la trattativa con il cosiddetto “americano”; l’associazione col nome di un’altra ragazza scomparsa pochi giorni prima di Emanuela, Mirella Gregori, emerso in un comunicato del sedicente “Fronte Turkesh”; la telefonata nel 2005 alla trasmissione “Chi l’ha visto?” che suggeriva di cercare la ragazzina nella Basilica di Sant’Apollinare, dove era sepolto il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis.
Le parole di Massimo Lugli
“Ho lavorato per 40 anni come cronista di nera e dal 1983 ho incontrato i protagonisti della vicenda, i famigliari, gli investigatori, i sospettati, anche i mitomani; sono stato sul campo e ho cercato di capire” – dichiara Massimo Lugli, che all’epoca aveva 28 anni e lavorava a Paese Sera e che si è interessato subito alla vicenda, seguendola poi anche per La Repubblica, dove per 30 anni ha scritto di cronaca. “Credo che questa storia sia uno dei più clamorosi eventi di depistaggio che io abbia mai visto in vita mia. Tutti quelli che sono intervenuti secondo me lo hanno fatto per allontanarci dalla verità; e la verità è vicina, a due passi, come spesso accade”.
“Siamo seduti al bar, ci stiamo confrontando su come affrontare questa storia dalle mille piste – spiega Antonio Iovane per introdurre gli intenti del suo progetto. “Massimo l’ha vissuta dall’inizio, ha conosciuto i protagonisti, indagato, è stato sui luoghi delle vicende. Gli spiego che non vorrei semplicemente ricostruire e ritornare sui luoghi di questa storia ma ho bisogno di vedere lui su quel palcoscenico. Voglio sentirlo ricostruire e rivalutare tutte le piste, ma anche raccontare cos’abbia significato essere un cronista di cronaca nera in quegli anni, cos’era la criminalità a Roma nei primi anni ’80. La storia di Emanuela Orlandi è la sua storia di cronista ma è anche la nostra storia. Da quel 1983 le indagini, le novità, le rivelazioni sulla scomparsa di questa ragazzina hanno scandita la vita di tutti; anzi, è la sua assenza ad aver segnato i nostri calendari”.
La narrazione di Antonio Iovane
Il viaggio della serie podcast nei misteri legati a Emanuela Orlandi arriverà fino alle ultime svolte dei giorni nostri, con l’annuncio del Vaticano di aprire un’inchiesta congiunta con la Procura di Roma, mentre in Parlamento una Commissione di indagine cercherà di fare luce sul caso.
Antonio Iovane è giornalista, podcaster e scrittore, nato a Roma nel 1974. Dal 2003 al 2020 ha lavorato per Radio Capital e da settembre 2020 lavora per GEDI Digital. Tra i tanti podcast firmati per OnePodcast “Colpo di Stato – La storia del Golpe Borghese“, “Moby Prince – Cronaca di un disastro“, “Meredith – Il delitto di Perugia” e “Attorissimi – I miti del cinema italiano“. Nel 2022 è uscito per Mondadori: “Un uomo solo – Le ultime ore di Luigi Tenco” e per Gribaudo ha pubblicato un manuale sul podcasting, “Podcast narrativo – Come si racconta una storia nell’epoca dell’ascolto digitale“.
“La scomparsa – Il caso di Emanuela Orlandi” è un podcast scritto e narrato da Antonio Iovane, con la partecipazione di Massimo Lugli, prodotto da OnePodcast; supervisione editoriale di Anna Silvia Zippel; per Accenture MediaTech: in produzione Paolo Prosperini, editing e suono di Massimiliano Troiani. I primi due episodi sono disponibili sull’app OnePodcast e su tutte le principali piattaforme di streaming audio (Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Google Podcast). In uscita ogni martedì con una nuova puntata.
Ufficio stampa Mongini Comunicazione