Pierluigi Pardo al World Radio Day: il telecronista e la radiofonia
Al World Radio Day, Pierluigi Pardo ha parlato della sua carriera tra telecronaca e conduzione, sottolineando il ruolo fondamentale della radio nel mondo della comunicazione.

Il World Radio Day 2025 ha ospitato, fra gli altri, Pierluigi Pardo, una delle voci più iconiche della telecronaca italiana, ma anche conduttore di programmi radiofonici di successo. Sul palco dell’evento, l’incontro con Raffaele Pappadà e Alessandra Bellotti è stata l’occasione per approfondire il suo legame con la radio e il mondo dell’audio.
Un legame con la radio che va oltre la telecronaca
Sebbene Pardo sia universalmente riconosciuto come telecronista sportivo, il suo legame con la radio è profondo. Conduce da anni su Radio 24 “Tutti Convocati”, un programma quotidiano che unisce approfondimenti, dibattiti e leggerezza. Inoltre, ha lavorato a “Mangia come Parli” e “In Campo con Pardo”, format che hanno messo in luce anche la sua versatilità come conduttore.
“La radio è disintermediazione, è informalità, è il mezzo più libero che ci sia. È un contenuto senza giacca e cravatta, che ti accompagna ovunque e in ogni momento della giornata”, ha raccontato Pardo dal palco del World Radio Day.
Dall’evoluzione della telecronaca alla “radiofonizzazione” della comunicazione
Nel corso dell’intervista, Pierluigi Pardo ha spiegato come il mondo della telecronaca e della comunicazione sportiva sia cambiato radicalmente negli ultimi anni.
“Oggi tutto è diventato più immediato, veloce, fruibile ovunque. Il modo in cui consumiamo contenuti si è radiofonizzato: possiamo ascoltare un programma ovunque, proprio come la radio che è sempre stata un mezzo accessibile”, ha affermato.
L’avvento delle piattaforme streaming e delle OTT (Over-The-Top), come DAZN e Amazon Prime Video, ha trasformato il modo di raccontare lo sport, permettendo una visione più fluida, senza essere vincolati al classico schermo televisivo.
“Viviamo nell’era della snackability, tutto deve essere disponibile in tempo reale. La radio ha anticipato questo modo di comunicare e oggi il resto del mondo l’ha seguita”, ha aggiunto Pardo.
Il segreto di una buona telecronaca? La voce e il ritmo
Oltre alla sua esperienza nel giornalismo e nella radio, Pardo ha parlato della telecronaca come una vera e propria arte.
“Non è solo questione di informazione, ma anche di estetica della voce. Ci sono ottimi giornalisti che però non riescono a fare telecronaca, perché serve ritmo, capacità di modulare il tono e soprattutto passione. È un po’ come il rap: bisogna sapere quando accelerare, quando fermarsi, quando lasciare spazio al silenzio”.
L’intervista si è conclusa con un momento divertente, quando Pardo ha ricordato la sua esperienza nel mondo dei videogiochi sportivi, in cui presta la voce a FIFA (oggi EA Sports FC), registrando migliaia di frasi che i videogiocatori ascoltano ogni giorno.
“A volte mi riascolto mentre gioco e mi rendo conto di quante frasi assurde ho detto in cabina di registrazione!”, ha scherzato.
Pierluigi Pardo e il futuro della radio e della comunicazione
L’incontro al World Radio Day ha dimostrato ancora una volta quanto Pierluigi Pardo sia un punto di riferimento non solo per la telecronaca sportiva, ma anche per il mondo della radio.
Con una carriera che spazia tra TV, radio, podcast e videogiochi, Pardo incarna perfettamente la versatilità della comunicazione moderna. E nel futuro? Lui stesso ha ammesso che gli piacerebbe sperimentare ancora, magari nel mondo del teatro o con nuovi format radiofonici.
“La radio è viva più che mai, perché è sempre stata davanti agli altri. E continuerà ad esserlo”, ha concluso.