Gli appassionati di radio non possono perdersi il film Pontypool, film presentato al Festival del Cinema di Torino un paio di anni fa, un film che basa la sua trama sull’audio, l’audio terrificante trasmesso in diretta da una stazione radio:

Grant Mazzy è uno speaker radiofonico. Ha perso di nuovo il lavoro e l’unico impiego che gli viene offerto è la conduzione di un programma del mattino per la piccola stazione radiofonica CLSY, che trasmette dagli scantinati della chiesa della cittadina di Pontypool, in Ontario.

Quella che sembra l’ennesima giornata priva di eventi rilevanti si trasforma invece in un incubo quando l’inviato per le strade riferisce in diretta che ci sono degli scontri vicino alla casa del dott. Meder. La situazione precipita velocemente. Un virus fa impazzire gli abitanti e li spinge ad uccidere. Un virus che si trasmette tramite le parole. Sono le parole ad essere infette, non il respiro, proprio il suono… anzi proprio il suono di determinate parole.

Nel film lo spettatore non vede nulla di quello che accade, scopre quello che succede grazie alle telefonate dall’esterno, ai collegamenti dello speaker. Nonostante questo si dice che il il risultato sia incredibilmente efficace. La tensione cresce velocemente, il ritmo è teso.