HomeMagazineRadio digitale: Spenti 22 ripetitori FM in Alto Adige

Radio digitale: Spenti 22 ripetitori FM in Alto Adige

È in crescita la rete DAB in Italia e la RAS (Radiotelevisione Azienda Speciale) ha messo in esercizio due nuovi impianti che miglioreranno la copertura digitale sul territorio dell’Alto Adige. Adesso sono 92 gli impianti gestiti da RAS che assicurano una coperura territoriale del 99,6% rendendo questo bacino fra più coperti d’Italia e dando così la possibilità di ricevere ben 22 progammi con la massima qualità.

Trovano spazio fra le tante emittenti anche alcune radio locali, sono infatti 13 le emittenti private che possono essere ricevute in qualità DAB+, come apprendiamo dal sito altoadiceinnovazione.it, queste hanno un’ottima copertura in Valle Aurina, Fundres, Solda, Plan, San Pancrazio, Valle di Braies e alta Val Pusteria.

È notevole il risparmio in termini soprattutto economici che si ha con questo piccolo “switch” che prevede lo spegnimento di 22 impianti FM dei programmi Ö1, ORF Radio Tirol, Ö3 e Radio Rumantsch presso 7 postazioni ricetrasmittenti: ciò consentirà di ridurre i costi d’esercizio e di manutenzione. Per la diffusione sul territorio provinciale di 3 programmi FM, infatti, la RAS gestisce ben 212 impianti di trasmissione, mentre sono sufficienti 92 ripetitori per la diffusione di 22 programmi radio digitali. Bisogna anche tener presente che molti impianti FM di RAS, avendo raggiunto o superato in alcuni casi i 30 anni di esercizio, richiederebbero ulteriori costi per la manutenzione. Con lo spegnimento di questi, i materiali non più utilizzati potranno favorire i ricambi in postazioni ancora attive.

Non si tratta di uno switch off vero e proprio però, che a prescindere in Italia come spesso detto non avverrà mai, infatti la copertura FM base verrà comunque garantita anche nelle zone in cui sono stati spenti i vecchi impianti grazie a postazioni più lontane se consideriamo anche che l’affollamento delle frequenze nella banda 87.5 – 108.0 MHz è adesso di gran lunga minore e permette quindi una maggiore diffusione degli impianti attivi.

Questo rimane comunque un piccolo assaggio del passaggio al digitale che pian piano in Italia sta prendendo piede anche per la radio, favorito dalla normativa che dal 2020 prevede l’obbligo di vendita di ricevitori che abbiano il DAB; ma il nostro dubbio rimane sempre lo stesso: il pubblico sarà mai davvero pronto a questa radio digitale?

Articolo a cura di Adriano Matteo

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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