HomeMagazineLa svolta è vicina: in Trentino si parte con la Radio Digitale

La svolta è vicina: in Trentino si parte con la Radio Digitale

È giunto il momento. Nella maggior parte dei film quando il protagonista esclama questa frase si è arrivati ad una svolta della trama, al momento topico della storia, e la stessa identica cosa sta per accadere al mondo radiofonico italiano. Tra poche settimane infatti anche l’Italia, dopo che gran parte dell’Europa ci ha preceduto, approderà ad un importante traguardo: la radio digitale. La tanto attesa svolta non sarà più un miraggio, anche se siamo parecchio distanti dall’utilizzare al massimo delle potenzialità il cosiddetto Dab (digital audio broadcast).

Ma andiamo con ordine. La prima “zona” che sarà attrezzata all’utilizzo del Dab sarà il Trentino Alto Adige, in cui la trasmissione digitale andrà ad affiancare la “vecchia” radio a modulazione di frequenza, che trasmette in AM e in FM. Per spiegare in senso pratico ai meno esperti, il futuro della radio sarà come quello dell’attuale televisione digitale. Così come per la tv, quindi, ci saranno parecchi cambiamenti, a partire innanzitutto dagli strumenti con cui ascolteremo le nostre emittenti preferite.

Tali apparecchi verranno probabilmente studiati per l’ascolto radiofonico in movimento; circa il 70% delle sintonizzazioni avviene infatti proprio durante uno spostamento fisico, la maggior parte delle volte in automobile. Proprio le autovetture saranno ottime per testare le nuove tipologie di radio che non serviranno solo per il mero ascolto, ma, in quanto digitali, anche per la visualizzazione di video e immagini volte a fornire informazioni utili all’ascoltatore, e non di intrattenimento.

L’ascolto di un’emittente tramite il Dab non subirà poi le tipiche interferenze che si hanno con la radio analogica, guarda caso proprio quando siamo in movimento, in quanto la trasmissione digitale è “fissa”, cioè la frequenza resta stabile anche durante uno spostamento. La qualità audio ne gioverà, e in particolare sarà la stessa di quella di un Compact Disc che, senza interferenze, sarà una meraviglia da ascoltare.

I nuovi apparecchi saranno in grado di ricevere le radio analogiche, anche perché è presumibile che ci vorrà del tempo prima che la radio digitale possa diffondersi in tutta Italia (basti pensare, purtroppo, che la televisione digitale tuttora non è presente sull’intero territorio nazionale, e che anzi in non poche regioni si sono riscontrati problemi di ricezione). Ma al di là di queste notizie tecniche, il Trentino è pronto non solo per garantire la ricezione delle radio nazionali, ma anche delle principali radio locali, aspetto quest’ultimo assolutamente da non sottovalutare, perché saranno, a mio modo di vedere, proprio le radio locali a giovarne maggiormente, avendo la possibilità di trasmettere senza problemi di diffusione del segnale e con una spesa minore (le frequenza analogiche, ricordiamo, costano parecchi centinaia di migliaia di euro…).

Le radio italiane che si sono attivate per formare il Club Dab Italia sono Radio DeeJay, Radio Capital, M2o, R101, Rds, Radio 24, Radio Radicale e Radio Maria, e il presidente del gruppo Fabrizio Guidi ha ringraziato questi editori radiofonici privati, poiché grazie a loro ha anche ottenuto il nulla osta per l’avvio della realizzazione della prima rete nazionale in tecnica digitale.

Qualche parola l’ha voluta spendere anche Linus, direttore di RadioDeejay: “Il fatto che questo “futuro digitale” cominci solo ora la dice lunga su quanto la radio venga considerata il parente povero del mondo della comunicazione – ha esordito Linus – la gente sovrappone l’immagine dell’apparecchio al prodotto, che invece è impalpabile e può essere infilato in qualsiasi terminale. La radio la puoi miniaturizzare e inserire nel cellulare o in un tablet, in un computer o in una tv, per cui sopravviverà di certo. Si trasformerà ancora, diventerà modernissima e digitale, sopravviverà a noi e anche ai nostri nipoti…”

Che aggiungere ancora, ha già detto tutto Linus. La radio non morirà mai, o almeno noi di Radiospeaker è quello che speriamo e desideriamo! E voi amanti della radio, cosa ne pensate dell’avvento del digitale radiofonico? Avrà realmente successo? Si diffonderà in fretta? Fatecelo sapere!

Articolo a cura di Davide Porro

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