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Il Grado di Affezione Radiofonica: la Voce Amica

Se il mezzo televisivo, supportato dalle immagini, presenta, agli occhi del telespettatore una realtà dettagliata, la forza del media radiofonico, sta nella capacità di creare nell’immaginario dell’ascoltatore un ambiente soggettivo, modellato a seconda della ricezione, proveniente da quella voce “confidenziale” che suscita interesse ed emozioni.

L’interazione radiofonica, potrebbe essere paragonata a quella tipica di due inseparabili amici, tra i quali si instaura un rapporto scambievole costituito da interessi ed ambizioni. Un rapporto in cui “l’appuntamento”,  che nella quotidianità è dato dall’incontrarsi nella piazza principale della città, in radio viene trasposto nel mezzo stesso, che diventa il fulcro attorno al quale ruotano pensieri, situazioni o momenti particolari condivisi e posti all’attenzione di altre persone e che diventeranno parte di una “combriccola”, come quella tipica del sabato sera.

Ed è cosi che l’ascoltatore diventa fedele, nel momento in cui si sintonizza in quel preciso orario sulla frequenza di suo gradimento ed ascolta la sua “voce” preferita , quella capace di restituirgli la serenità, la gioia o il divertimento, quell’armonia delle parole che gli fa compagnia nel corso della giornata, a partire dalla prima colazione, passando per il viaggio di ritorno a casa, dopo un intensa giornata di lavoro ( “drive time”) sino ad arrivare alla sera, in cui la voglia di essere protagonista, lo porta ad interagire direttamente con lo speaker di turno, per raccontargli gioie e dolori della giornata appena trascorsa.

Una frequentazione che avviene attraverso il media radiofonico e che in alcuni casi ha portato anche all’organizzazione di vere e proprie rimpatriate/community, dove sono state create iniziative, durante le quali lo speaker è stato reso protagonista di incontri con i propri ascoltatori, i quali magari per diversi anni hanno partecipato a talk, interagendo telefonicamente.

Insomma, una capacità e probabilmente un punto di forza della radio è proprio questo: suscitare nell’animo dell’ascoltatore, simpatia, sintonia ed anche una certa amicizia con il conduttore, il quale per alcuni potrebbe essere considerato un vero e proprio “confidente”speciale.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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