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Come funziona lo studio di Deejay Chiama Italia?

A spiegarlo è Matteo Curti in un reel diffuso sui suoi social.

Come funziona lo studio di Deejay Chiama Italia?

Chiunque sia appassionato di radio in Italia, avrà almeno una volta desiderato di visitare il building di Via Massena due a Milano dove hanno sede gli sudi di Radio Deejay (e non solo, anche m2o e Radio Capital). Non è possibile però poter far entrare tutti tutti a visitare gli studi più ambiti della radiofonia italiana.

Ci sono però vari escamotage per sbirciare in studio durante la diretta e non solo: primo fra tutti basta accendere la tv sul canale 69 del DTT per seguire anche in radiovisione alcuni dei programmi di Deejay, da Deejay Chiama Italia la mattina, a Summer Camp il pomeriggio e Say Waaad la sera. Un tempo era possibile “ficcare il naso” durante i fuori onda di DJCI ma da qualche tempo a questa parte non si può più e Linus recentemente ha spiegato perché.

Per chi volesse fare un tour di persona c’è il Follow Deejay quando, ogni venerdì, via Massena 2 apre le porte ai fortunati ascoltatori selezionati per assistere in diretta a uno dei programmi; se siete lontani, non tutti sanno che su Google Maps, c’è la possibilità di fare un tour virtuale attraverso il tool di Street View, all’interno degli studi di Deejay.

Il video tour di Matteo Curti nello studio di Deejay Chiama Italia

Ma per i nerd appassionati che vogliono conoscere ogni dettaglio tecnico del funzionamento dello studio di Deejay Chiama Italia, ci ha pensato Matteo Curti che, dopo aver realizzato un altro video tour all’interno del truck di Deejay, in queste ore ha postato un reel in cui spiega come funziona li studio da dove ogni giorno vanno in onda Linus e Nicola.

Si parte dalla struttura, dai muri e dagli angoli in legno che anche se possono sembrare arredamenti, non sono altro che “wave trap” per intrappolare, appunto, ogni suono e garantire meno riverbero possibile. È così anche per le pareti rivestite con un materiale fonoassorbente, il soffitto e i vetri inclinati per riflettere in modo non omogeneo le onde sonore.

Dalle telecamere alla regia audio: ecco come funziona lo studio di Radio Deejay dal punto di vista tecnico

Il microfono è un classico Neumann U87, uno standard – sui microfoni di Radio Deejay era nata una pagina Instagram – sospeso in un supporto “a ragno” fatto da elastici che impediscono agli urti di essere recepiti troppo forti. Le telecamere sono motorizzate e remotate, controllate dalla regia al piano di sotto da dove partono anche i video musicali che vediamo in tv e sul maxi schermo alle spalle della regia.

Ecco, la regia: tanti tasti, cursori e fader ma comunque meno rispetto a un normale mixer live ai quali possiamo essere abituati, questo perché in radio bisogna essere molto veloci mantenendo lo sguardo sullo speaker per avere la prontezza di intervenire al secondo per lanciare un brano o qualsiasi altro elemento della diretta dal software di automazione, in questo caso Omniplayer.

Ci vorrebbe un master e forse non basterebbe una giornata intera per capire come funziona tutto lo studio perché ogni pulsante ha una funzione specifica ma intanto già con questo video Curti ha dato una risposta a tanti curiosi. Quale sarà il prossimo studio che Matteo Curti ci farà visitare?

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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