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Radio Fattoria International: l’Emittente Africana a sostegno degli agricoltori

La radio ha la capacità di ridimensionare le distanze accorciandole, non è solo uno strumento di puro intrattenimento, ma una rete di servizio sociale per gli ascoltatori. In Africa ad esempio la tecnologia sta prendendo sempre più piede e dopo il telefono cellulare, la radio risulta il mezzo “tecnologico” più utilizzato dalla popolazione con una media giornaliera che si attesta al 61%. E’ il mezzo di comunicazione più diffuso in tutto il continente africano, in quei luoghi dove gli ampi spazi allontanano e la trasmissione orale delle conoscenze ne fa da padrone.

La storia delle radio in Africa ha un lungo decorso, la prima radio vera nacque a Dakar nel 1939. In molti casi si trattava di radio “missionarie” e fin da subito si evidenziarono le capacità intrinseche del mezzo( cultura, politica, società,spirito, commercio, solidarietà). Negli anni ’60 l’UNESCO mise l’accento sul ruolo educativo della radio e in Africa nacquero le prime radio rurali educative che permettono di diffondere conoscenze di sicuro sviluppo umano(sanitarie, culturali ed educative). In poche battute gli africani sono dipendenti dalla radio.

Non c’è un villaggio in tutto il continente dove non ci sia una radiolina funzionante: dalle radio a transistor alle radio nei locali, nei mercati e nei paesini più sperduti. Radio Fattoria International, radio africana rivolta prettamente ai contadini e alle loro famiglie ne è la testimonianza lampante. La radio offre un vero e proprio servizio sociale ed umanitario informando in toto sull’agricoltura con notizie e rubriche fatte direttamente dagli stessi agricoltori in tempo reale, un servizio di approfondimento ma anche di salvaguardia dei campi coltivati. Infatti gli eventuali avvisi di pericolo( virus, siccità, ecc)possono essere diffusi via etere e dare sostegno anche ai villaggi più isolati.

Ne sanno qualcosa in merito gli abitanti di Teso in Uganda, dove un parassita sconosciuto minava il raccolto, distruggendo intere piantagioni di manioca(alimento base dell’Africa sub-sahariana). Grazie all’aiuto di esperti e ricercatori la radio ha fornito tutte le informazioni utili per risolvere la questione, suggerendo una diversa varietà di manioca da coltivare, la akena che risulta più resistente alle malattie. Il cambiamento ha permesso un miglioramento generale in termini di superficie coltivata e di occupazione femminile in tutta l’ Africa sub-sahariana.

L’azione umanitaria e solidale della radio non investe solo l’Africa ma il mondo intero. Ogni paese ha potuto nel suo piccolo sperimentare la magia sociale dello strumento radio. In Italia tanti i possibili esempi. Tra i più recenti sicuramente il grande evento di fine settembre “Radio loves Emilia” a sostegno delle popolazioni terremotate, dove molte emittenti radiofoniche si sono unite per trasmettere la serata live in diretta. Il fine fortemente solidale non nega le radici leggere e intrattenitive del mezzo. E voi, cari lettori, che ricordi avete di “radio solidali”? Ci sono network italiani che vi hanno colpito per le loro iniziative sociali?

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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