Radio e infotainment auto, il rischio disintermediazione: se ne parlava già al World Radio Day
L’accesso alla radio nei sistemi infotainment delle auto è sempre più a rischio. Un tema anticipato al World Radio Day 2025.

Il tema dell’accessibilità della radio sui nuovi sistemi infotainment delle auto torna al centro dell’agenda grazie a una recente presa di posizione dell’associazione MAVE (Media Audiovisivi Europei), che ha commentato l’iniziativa dell’AGCOM di estendere per via normativa l’obbligo del ricevitore DAB+ anche ai sistemi privi di autoradio tradizionale. Una battaglia che, come avevamo già documentato al World Radio Day 2025 su Radiospeaker.it, era stata già lucidamente anticipata nei talk di Confindustria Radio Televisioni e dell’avvocato Massimo Lualdi, CEO di Consultmedia.
La posizione di MAVE sull’infotainment e la disintermediazione della radio
Nel comunicato diffuso il 6 giugno, MAVE ha espresso apprezzamento per l’iniziativa di AGCOM
di sollecitare il Governo ad estendere per via normativa l’obbligo del ricevitore DAB+ anche ai sistemi infotainment privi di autoradio tradizionale per frenare il palese tentativo di aggiramento dell’obbligo da parte di una sezione dell’automotive, ma ha anche evidenziato come il problema sia più ampio.
Al centro della questione, secondo l’associazione, c’è la disintermediazione operata da sistemi come Android Auto e Apple CarPlay, che tendono a sostituirsi alla radio tradizionale, indirizzando l’ascolto verso gli ultimi flussi streaming usati, spesso a scapito del DAB e dell’FM.
La richiesta avanzata da MAVE è duplice: da un lato, introdurre un access point unico per la radio sui cruscotti delle auto; dall’altro, estendere le misure di prominence già previste da AGCOM anche agli aggregatori radiofonici scaricabili in Italia, imponendo la preinstallazione di almeno uno di essi sui sistemi infotainment. L’obiettivo è chiaro: impedire che player come Google e Apple decidano in esclusiva la scelta dei contenuti.
Il rischio delle “shortcut” nel sistema auto e la prominence, temi caldi al World Radio Day 2025
Una preoccupazione ampiamente argomentata anche durante il World Radio Day 2025 da Massimo Lualdi, che aveva parlato proprio di “disintermediazione” come nuova minaccia per le emittenti radiofoniche. “Google ed Apple a breve potrebbero attivare codici in Android Auto e CarPlay che disintermediano completamente l’autoradio“, aveva spiegato Lualdi, sottolineando come il rischio sia quello di una completa perdita di controllo da parte dei broadcaster sulla propria posizione nei sistemi infotainment.
Il legale aveva poi evidenziato la necessità di intervenire prima che tali modifiche diventino operative: “La prominence, se applicata anche a questi ambienti, può garantire una posizione visibile e accessibile per le emittenti“. Un discorso che oggi trova eco proprio nell’analisi di MAVE.
Un problema sistemico e urgente
La preoccupazione per la crescente influenza delle big tech nel mercato dei contenuti audio non è nuova, ma la rapidità con cui sistemi come Android Auto, Apple CarPlay e ora anche Samsung Auto si stanno evolvendo rende l’intervento regolatorio quanto mai urgente. Se non si interviene subito, saranno le piattaforme a determinare quali contenuti offrire e in quale ordine, emarginando le radio tradizionali dal dashboard delle auto.
Una questione che riguarda non solo l’evoluzione tecnologica, ma anche la libertà di informazione e la pluralità dei media: come ha ribadito Lualdi sul palco del World Radio Day, “la prominence è l’unico strumento per garantire visibilità ai contenuti di interesse generale, tra cui la radio“.
Radiospeaker.it continuerà a monitorare da vicino l’evoluzione di questa tematica, che riguarda da vicino il futuro stesso della radio e la sua presenza nei nuovi ecosistemi digitali.