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Radiobluestar, intervista di Radiospeaker al Direttore Artistico

Oggi Radiospeaker.it incontra Pasquale Lambiase, direttore artistico e responsabile di Radiobluestar, che da 33 anni gioca con la radio.

Cos’è Radiobluestar?
L’emittente di cui adesso sono solo il direttore responsabile ed artistico è in provincia di Salerno per la precisione a Castel San Giorgio, è una radio che trasmette grandi successi del passato e hitlist attuali soprattutto italiane con uno spazio dedicato agli emergenti con i quali collaborariamo reciprocamente.  Insiste principalmente nell’agro nocerino-sarnese, la valle del’Irno e quella metelliana. Un territorio di circa un milione di abitanti molto eterogeneo che riusciamo a fidelizzare sia per la colonna sonora sia per la nostra puntigliosa presenza sugli quasi tutti gli eventi locali.  L’unico argomento spesso tralasciato e quello politico se escludiamo i momenti delle elezioni.  Nata come mia ditta individuale nel 1985, mi è stata strappata dalla legge 66/2001. La società che ora gestisce la radio ha creduto nel mio operato e curriculum ed ha portato quasi totalmente avanti la mia idea di radio locale.

 Quali sono le qualità di uno speaker che contano di più?
Colpire nelle prime 3 parole e soprattutto essere chiaro nell’esporre i fatti. L’ascoltatore poi è un amico/a al quale siamo vicini mentre svolge la sua normale attività. Essere presenti quasi come una fantasma amico o Angelo Custode ma non disturbare nemmeno solo a livello auricolare. 

Quanto deve durare un intervento perfetto di uno speaker radiofonico?
Per il sottoscritto non esiste l’intervento perfetto ma c’è l’esatto tempo dedicato al tipo di notizia legato all’orario in cui la si da e soprattutto a chi ci rivolgiamo. Interventi lunghi hanno motivo di esistere se sono di interesse fondamentale per una vasta fascia d’ascolto mentre le curiosità vanno sfornate velocemente per colpire tutti. Mai dividere in più trance le notizie importanti in quanto una pausa di 3 minuti per una canzone cambia completamente l’atteggiamento dell’ascoltatore e la sua attenzione e anche pochi secondi di riepilogo potrebbero risultare fastidiosi per chi ha seguito prima con attenzione.

Quali sono gli elementi indispensabile per un perfetto intervento?
Stacco e/o jingles iniziale, prime 3/5 parole, spontaneità ovvero entrare nel discorso come se si fosse quasi fisicamente insieme agli ascoltatori.

Quali sono i progetti futuri di radiobluestar? 
La società che ha presentato richiesta per la radio digitale, spera di oltrepassare anche questo scoglio imposto dal governo anche se è veramente molto difficile. Quando questa emittente è nata c’erano oltre 40 radio in pochi chilometri, oggi non si arriva a contarle su una sola mano grazie all’avventatezza di TUTTI i governi che si sono succeduti che hanno decretato la moria delle radio locali. Eravamo in tanti e tutti più contenti anche della concorrenza. Oggi siamo pochi e dobbiamo preoccuparci della sopravvivenza. Tutto questo perchè se le radio e tv sono di meno sono più facilmente controllabili e se penso che dal 1990 ad oggi, l’unico ad avere guardato in modo leggermente favorevole e dato qualcosa alla radio locale, contro ogni previsione e logica è stato Maurizio Gasparri, lo scoramento è totale. 

Cosa pensi di Radiospeaker.it?
 “Penso che sia un valido strumento per i giovani in quanto è veramente difficile trovare giovani motivati verso il mezzo radiofonico. Credo anche per mancanza di possibilità. Prima si apriva una radio cosidetta “Pirata” oggi si pensa di avere già il mondo a disposizione solo perchè si sa usare un pc. Gavetta, esperienza ed impegno sul campo non fanno parte del modus operanti delle nuove generazioni che pensano di poter avere tutto e subito senza neanche saper dove andare a parare. Il sito radiospeaker.it mi sembra invece un ottimo punto di partenza per dare input a chi pensa che sia facile avvicinarsi al mondo radiofonico e che tutto possa risolversi con improvvisazione. Penso che bel mondo radiofonico mancasse un punto di partenza da cui muovere i primi passi sia tecnici che amministrativi.” Sono rimasto perplesso dal modo in cui le università ormai da diversi anni, con le loro web-radio non siano riuscite ad esplodere in modo eclatante permettendo la nascita di nuove leve.

Ti ringraziamo per aver accettato l’intervista su radiospeaker.it e contiamo di risentirci al più presto.
Vi auguro un buon lavoro e soprattutto buona semina tra i giovani.

Intervista a cura di Giuseppe Opromolla

 

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