Il ritorno de La Zanzara su Radio24

A un anno di distanza dall’annuncio dell’ultima stagione, Giuseppe Cruciani torna su Radio24 con il programma La Zanzara.

Come dichiarato dallo stesso Cruciani in una recente intervista su TvBlog:

“Sì, dissi che sarebbe stata l’ultima e probabilmente sarebbe andata così se non ci fosse stato il covid, sono cambiati i piani, incredibilmente l’emergenza ha creato un’energia nuova. (…) Dunque ripartiamo, dopo qualche tentennamento”.

Cruciani sarà affiancato da David Parenzo e Alberto Gottardo, che tuttavia non sarà una presenza fissa nel programma e si cercherà di ridurre la pausa delle 19 per evitare le eccessive interruzioni; per quanto riguarda ulteriori novità o cambiamenti il conduttore ha spiegato: “Farò quello che la gente mi chiede quando mi ferma per strada. Tutti mi fanno domande sui personaggi che abbiamo lanciato. L’obiettivo è mantenere viva la comunità della Zanzara, una famiglia che si ritrova attorno ad alcune figure.” Una comunità di utenti che per Cruciani risulta difficile abbandonare, nonostante tutto.

Il conduttore ha poi affermato che gli piacerebbe prendere parte alla realizzazione di prodotti pensati per il podcast e non necessariamente a Radio24, anzi a riguardo sostiene:

“Io credo che radio e podcast siano due universi differenti. I podcast rubano terreno alla radio, pertanto o la radio fonda una società parallela con dei creatori di podcast completamente differenti dai suoi conduttori, oppure è assurdo che un conduttore di un programma faccia a sua volta un podcast. Se Cruciani fa una trasmissione alla radio, perché dovrebbe fare anche un podcast? Il pubblico si disperderebbe in mille rivoli”.

E per quel che riguarda le critiche spesso rivolte a La Zanzara ha sottolineato:

“Ci accusano di dare spazio a negazionisti, fascisti, nazisti, esibizionisti, ma in realtà noi li facciamo parlare per metterli a nudo. In altri contesti danno loro dignità, non sono abituati allo sberleffo, alla risata, all’ironia o alla presa per il… Noi i terrapiattisti li mandiamo a quel paese, altri costruiscono su di loro servizi semiseri. La mia comunque non vuole essere una critica, ognuno fa il suo mestiere come reputa opportuno”.