HomeMagazineE’ una sana competizione quella radiofonica?

E’ una sana competizione quella radiofonica?

E’ uno degli aspetti che probabilmente accomuna svariate aziende, impegnate nella crescita del proprio “gioiellino”, vogliose di creare prospettive di ampliamento senza perdere l’elemento che le contraddistingue legato alla propria professionalità.

E spesso è proprio quel fattore ad essere alla base di una concorrenza spesso spietata tra equipe di lavoro, magari distanti geograficamente, ma attive nello stesso ambito lavorativo.

Alla domanda: “ Ti senti in concorrenza?”, la risposta ha il sapore dell’indifferenza, ma con un fondo di verità, ovvero, la consapevolezza di avvertire la presenza di chi vorrebbe padroneggiare ed essere così il migliore.

Un discorso questo che oggi coinvolge anche il settore radiofonico, a detta di molti, abbastanza competitivo rispetto al passato. Sarà per la mole eccessiva di emittenti che campeggiano nell’universo dell’FM, costantemente alla ricerca di idee nuove che però puntualmente si rivelano sempre le stesse, “rubate” e riproposte sotto un’altra forma, ma pur simili nella sostanza.

Una concorrenza che investe anche coloro che hanno il compito di esprimere la linea editoriale dell’emittente alla quale appartengono, gli speaker.

In alcuni casi, la conduzione di questi, vuoi per lo stile o per i contenuti proposti, viene legata a quella di altri conduttori, appartenenti ad un altro staff, magari “concorrente”,ma collegati tra loro da elementi che fanno pensare ad un’emulazione di modelli ormai già standardizzati.

In tal caso, potrebbe venire a mancare anche quel senso di professionalità oltre che di creatività dello speaker per quanto riguarda, ad esempio, la costruzione di un format o lo stile personale nell’annuncio/disannuncio di un disco.

Il discorso competitivo potrebbe allargarsi anche all’ambito prettamente pubblicitario, sino ad arrivare a quello determinante degli ascolti, vero “banco di prova” per tutte le radio, dove se la differenza d’audience è minima, la concorrenza aumenta.

Con questo articolo non vogliamo assolutamente creare fazioni o astio tra gli addetti ai lavori; che ben venga la sana concorrenza soprattutto quando quest’ultima gode del rispetto e stima da parte di tutti, indipendentemente dall’emittente di appartenenza.

Ciò che conta, secondo noi, è operare ricordandoci sempre della presenza di qualcuno che dall’altro lato ci ascolta, attento e vigile anche nel percepire invidia, gelosia e quindi competizione, da parte di uno speaker verso un qualsivoglia collega.

C’è addirittura qualcuno che, sorridendo,tra un intervento e l’altro, lo menziona, no?

Ma questa è tutt’altra storia.

 

 

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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