HomeMagazineLe confessioni di Serena Dandini in "Grazie per quella volta"

Le confessioni di Serena Dandini in "Grazie per quella volta"

La vita può distruggere, se non riusciamo a mantenere in noi una qualche forma di allegria. Quando ci dimentichiamo che l’anima è per sua natura allegra, quell’anima viene travolta. Il sentimento del sorriso è il solo antidoto possibile”( Tratto da Roma Califfa Di Alberto Bevilacqua)

In queste ore di trepidante battesimo del nuovo ed esaltante progetto radiofonico della conduttrice radiotelevisiva Serena Dandini, mi ritrovo casualmente a “leggerla”, scoprendo in lei un acuta quanto ironicamente abile scrittrice in erba.

Dopo il primo libro verde e “botanico” di “Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini” in cui si scopre un lato particolare di Serena di raccontare e raccontarsi, nel 2012 viene pubblicato un secondo romanzo personale e confidenziale dal titolo “Grazie per quella volta” in cui la sua rodata esperienza autorale si sposa con una tenera quanto spudorata lettura che incanta il lettore fin dalla prima riga.

Una sorta di diario di appunti di una vita che, in qualcosa mi ricorda vagamente il diario di Bridget Jones, se non altro per la sua schiettezza sulla vita e sui suoi ricordi di una vita. Un misto di divertimento e delirio che ti incolla alla pagina con un sorriso, permettendoti di spiare dal buco della serratura nell’anima spensierata e gioviale di Serena.

Di cosa sono fatti gli attimi di ogni vita? A questa domanda che sembra sfociare sul versante esistenziale Serena risponde a colpi di tocchi leggeri sull’essere umano e la sua fragilità. Ognuno ha le sue manie, le sue paure, le sue abitudini più o meno malsane ma anche le sue dimenticanze. C’è chi si scorda dove ha messo le chiavi di casa, chi non ricorda più dove sono finiti gli occhiali da sole e magari li ritrova nei posti più impensati e chi, semplicemente, si appisola la domenica pomeriggio sul divanetto di casa, gustando le proprie letture preferite senza preoccuparsi di lasciare letteralmente tutti fuori casa. C’è chi, poi, nei suoi ricordi di gioventù si rivede a sognare Mike Jagger e chi, come la sottoscritta, rimembra un giovanissimo e caloroso Ricky Martin.

Insomma di patemi d’animo se ne possono descrivere a migliaia e ogni persona ha il suo, ma la bellezza sta proprio nel riscoprire nella diversità di ognuno, qualcosa che ci assomiglia e che ci riconduce ad una stessa indiscutibile razza umana. Guardandosi bene e con autoironia si finisce anche per amare i propri difetti e le proprie fragilità perché in fondo “basta un poco di zucchero e la pillola va giù…”

In questa “quasi biografia” senza una trama precisa, suddivisa in 18 capitoli, ironici e introspettivi, in cui senza un filo unico si ricordano anche “leader” letterari, Serena racconta episodi della sua gioventù con una naturale comicità che si denota già nella descrizione del suo rapporto con il cibo, legata alla figura paterna e bagnata da un pizzico di sana malinconia.

La facilità alla commozione, la pigrizia e l’incapacità di separarsi dagli oggetti più cari sono solo alcune delle debolezze citate tra le righe che ci rendono Serena ancora più vicina.Ma una cosa è certa: le generazioni precedenti erano più forti, forse sono cresciute con un cibo più sano e in un mondo meno inquinato, ma è chiaro che hanno sviluppato una resistenza a noi sconosciuta. Dormono solo tre ore a notte, sopportano per giornate intere nipotini ciccioni e viziati, sborsano tutta la pensione per mantenere la famiglia e moriranno senza vedere il loro Paese liberato da un’interminabile sequenza di politici corrotti. Roba da uccidere un cavallo e invece loro reggono, si indignano, si informano, commentano e rompono le scatole a chiunque capiti a tiro. Sono querce nodose che sostengono decine di rami fronzuti senza nessuna difficoltà.”

La magia delle note struggenti e riflessive di Serena si racchiude in poche battute e tra un sorriso dolce amaro e una punta di allegra ironia si riscopre la semplice quotidianità di ogni giorno, difettosa ma anche primitiva e, proprio per questo, semplicemente bella.

Scheda Libro

Titolo: Grazie per quella volta

Autore: Serena Dandini

Editore: Rizzoli

Genere: Letteratura italiana

Data di pubblicazione: 18/04/12

Pagine: 234

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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