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Zozzoni Day 2014: io c’ero

Venerdì 19 dicembre 2014. Ogni anno, più o meno in questo periodo, per una giornata le attenzioni radiofoniche si concentrano, per fortuna, in una struttura e in un’emittente ben precisa a Milano: via Andrea Massena 2, Radio Deejay.

Questo perché, dal 1994, il Trio Medusa decide di organizzare una giornata particolare, lo Zozzoni Day, in cui tutte le coppie radiofoniche si mischiano, gli orari si scambiano e il palinsesto viene completamente rivoluzionato, musicalmente e come struttura.

Ospiti e amici a tutte le ore, porte aperte, pubblico in studio, insomma la radio come dovrebbe essere, una grande e immensa festa. Nato per scherzo da una scommessa persa da Linus proprio contro il Trio (se vinciamo noi, questa la proposta del Trio, facciamo i Direttori della radio per un giorno, scegliamo la musica, gli orari, i programmi e gli speaker. Linus da quel momento li addita come Zozzoni e da lì nasce tutto) l’appuntamento è andato così bene che è stato sempre riproposto e con gli anni raffinato, ampliato e perfezionato.

Ci sono state anche annate in cui le giornate erano due, si iniziava la mezzanotte tra il giovedì e il venerdì per finire 24 ore dopo, con sempre uno del Trio in diretta. Poi, con gli anni, la stanchezza e il peso di reggere una giornata così faticosa il palinsesto è stato ridimensionato dalle 6 del mattino a mezzanotte, sempre con la stessa modalità e la stessa, immutata, qualità.

Andando avanti poi, e questo è l’aspetto migliore dello Zozzoni Day, è nata una collaborazione con il Cesvi, organizzazione che si impegna in aiuti umanitari di vario genere nel mondo e a cui il Trio Medusa si è molto legato, e lo Zozzoni Day è diventato anche un’occasione benefica per raccogliere fondi. Questo si realizza in due modi: sms solidali o donazioni libere da 2 e da 5€ o acquistando gli oggetti messi in palio in un’asta da personalità conosciutissime nel mondo sportivo, dello spettacolo e della musica.

Solo alcuni nomi per farvi capire cosa è stato donato negli ultimi anni e quanto sia sentita questa iniziativa: il casco di Valentino Rossi, la maglia di Belinelli, scarpe di Neymar, una giornata in studio con Eros Ramazzotti per la registrazione del suo album e tanto altro ancora. L’anno scorso, unendo i fondi raccolti tra asta e sms, si sono superati i 150.000€ e anche quest’anno il risultato è stato incredibile, raggiungendo praticamente la stessa cifra.

In occasione del decennale di questo appuntamento, magliette celebrative che potete ammirare nelle foto corredate all’articolo, coppie di dj in onda per un’ora soltanto a rotazione e musica completamente del 1982, anno di fondazione e nascita di Radio Deejay. Una libidine vera, ve lo assicuro. La gioia di sentire brani che in una radio commerciale mai si sarebbero sentiti, programmare “I just can’t get enough” dei Depeche Mode alle 11 del mattino, sono solo alcune delle emozioni che il Giorno da Zozzoni ti può regalare.

E per viverle al meglio, per respirare a pieno l’aria di questa iniziativa magnifica, mando la mail per partecipare come pubblico e prendo l’ultimo posto disponibile per l’ultimo programma in diretta prima della chiusura con il Trio! È quello con Mauro & Andrea dalle 21 alle 22, gli ultimi arrivati in ordine cronologico e i più giovani insieme a Willwoosh, due ragazzi che stimo molto ma che non ho mai incontrato, che quindi avrò la fortuna di conoscere. Sono in diretta ogni notte dall’una alle quattro del mattino con “DeeNotte fonda”, una responsabilità enorme e un esperimento delicatissimo, visto che per la prima volta Radio Deejay si spinge fino a quell’ora in diretta, una delle ultime a sperimentare questa formula tra i network più importanti.

I risultati della prima stagione sono incredibili e i due ragazzi vengono ovviamente confermati per la seconda. L’ora in loro compagnia fila via liscia e, come sempre, troppo veloce: si parte con il Trio e Claudio Bisio per aggiornare i risultati dell’asta e per lasciarsi andare a improvvisazioni tipiche di un comico del calibro di Claudio, poi i ragazzi proseguono da soli facendosi accompagnare prima da una ragazza che fa la cantante e poi da un mentalista che propone un gioco al pubblico in studio e al Trio Medusa in chiusura dell’ora.

Troppo bello ma purtroppo troppo breve, l’orologio della diretta scorre inesorabile e gli interventi si susseguono uno dietro l’altro, conditi, tra una pausa e l’altra, da abbondanti fette di torta, panettone, pandoro, pane e salame e brindisi vari grazie alla bontà del pubblico che come sempre omaggia gli speaker di vari generi alimentari. In queste occasioni è quasi d’obbligo ma è proprio il suo bello. L’occasione è troppo ghiotta e proprio in una di queste pause blocco Mauro e Andrea chiedendo loro la possibilità di una veloce intervista al termine della diretta.

I ragazzi si concedono come sempre con grande disponibilità e generosità, dimostrando di apprezzare e conoscere a fondo il nostro sito e il nostro lavoro. Ci spostiamo, tra le occhiate invidiose degli altri ragazzi del pubblico per essere stato chiamato personalmente dai due speaker, in una saletta adiacente lontana dal casino dello Zozzoni Day, lo studio in cui va solitamente in onda Tropical Pizza per intenderci, e iniziamo a scambiare due chiacchiere.

Parliamo di musica, della loro gioia di essere allo Zozzoni nuovamente, parliamo dei risultati del programma e degli argomenti che trattano al suo interno.

Poi inizia l’intervista,  in cui parliamo di tutto: impressioni a caldo sullo Zozzoni Day che si sta per concludere, il loro primo anno da speaker “titolari” in notturna, il tipo di ascoltatori che hanno trovato e conosciuto, le loro aspettative per la prossima stagione, la difficoltà ma la bellezza dell’autoregia, i loro esordi e la loro crescita inesorabile, la voglia di rimanere agganciati a questo sogno dopo anni di porte sbattute in faccia, l’umiltà di chi riconosce che nulla è stato regalato e che quindi va vissuto con rispetto e dedizione e poi gli immancabili consigli per tutti noi, per chi ancora sogna e non smette mai di farlo.

Terminata l’intervista mi chiedono se voglio rimanere mentre registrano gli auguri di Natale e ho l’occasione di vederli all’opera, ed è qui che subito si nota la grande intraprendenza, creatività e genuinità che li contraddistingue. Ma soprattutto, gli auguri di Natale se li montano da soli, non hanno bisogno del fonico, fare autoregia aiuta e ricordatelo tutti quando, nelle radio locali, vi chiedono di farlo e magari non vi va o vi sentite sminuiti.

Aver imparato questo è stata la loro occasione, perché forse non ci sarebbe stato un regista disponibile a quell’ora e il programma non sarebbe mai partito. Sono tante le cose belle che mi hanno raccontato e su cui ho riflettuto nelle ore e nei giorni successivi, ma una in particolare la volevo condividere con voi.

È una frase di Andrea, una frase che mi sono tatuato addosso e che rappresenta al meglio la mia e la nostra passione per la radio, ma anche l’atteggiamento giusto da tenere per vivere al meglio questo sogno: “Non ci siamo mai arresi, abbiamo sempre combattuto… è una scelta che si fa, io scelgo in maniera cosciente di andare avanti per quello che voglio fare, per quello che desidero fare, punto. Se non arriva non è un fallimento”.

Io me la sono messa via e ne farò un monumento, per tutte le volte che ho creduto di non essere abbastanza o che ho pensato che la radio alla fine non facesse per me. Un ringraziamento speciale ai ragazzi per la loro ospitalità e disponibilità, grazie a Radio Deejay per avermi regalato una serata diversa dalle altre e come sempre indimenticabile. Questa è radio, questa è la vera anima per cui è nata, questo è lo Zozzoni Day, da 10 anni un appuntamento imperdibile.

 

Articolo a cura di Nicola Zaltieri

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