L’opinione di Aldo Grasso sulla visual Radio2
In un recente articolo pubblicato sul sito de Il Corriere della Sera, il giornalista e critico televisivo Aldo Grasso, esprimere le sue perplessità sulla modalità visual di Rai Radio2, ora disponibile su Rai Play.
Diversi i motivi per cui Grasso ritiene il progetto poco riuscito, innanzi tutto perchè:
“In questo modo Radio2 sembra una specie di tv di serie B. Conduttori e conduttrici fanno radio perché non riescono a fare tv (questa l’impressione) oppure sono in attesa di. (…) L’esperimento è riuscito solo con Fiorello, non per caso. Poi c’è chi fa bene la radio e anche la tv“.
Il giornalista sottolinea, poi, la particolarità dell’ascolto radiofonico cioè il suo essere mobile. La radio infatti, si presta ad un ascolto distratto mentre si fanno altre cose, è un sottofondo che accompagna i vari momenti della giornata, per cui “ il video diventa una forzatura, solo per soddisfare la curiosità di vedere che faccia hanno i protagonisti. Finita la curiosità resta solo l’impiccio.”
“L’ascolto continuo, meticoloso, paziente non ha più alcun fondamento nella vita quotidiana: vogliamo poter entrare e uscire dal contatto stretto con il mezzo, senza difficoltà“, continua Aldo Grasso.
Ancora, un’altra straordinaria caratteristica del mezzo radiofonico è quella di essere invisibile, è la capacità di creare quelle che Grasso chiama “fisionomie auditive” che lasciano ampio spazio all’immaginazione degli ascoltatori.
E conclude: “Da tempo, tutte le mattine seguo su Radio2 «Caterpillar AM» e mi sono costruito un mio mondo con i tre conduttori. Vederli al lavoro in video è come vedere il retrobottega di una pasticceria. Senza i dolci.”