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Casa Bertallot: Riprendere la Radio

La musica mi ha insegnato che tutto ciò che è nuovo è frutto di un incontro tra elementi diversi Provo oggi a contaminare queste categorie: la ‘radio’ e la ‘casa’, intimo e privato. Ma anche i sistemi: digitale e Fm, locale e internazionale. Spero serva a sfuggire alla tirannia della mediocrità, la ‘mediocrazia’, nella proposta musicale dei grandi media” ( Alessio Bertallot )

“Riprendere la radio” è stato il simbolico slogan lanciato da Alessio Bertallot per il suo originale progetto “Casa Bertallot”, Format radiofonico audio-video, unico e crossmediale che, congiunge la musica alla radio in uno stile intimista, nuovo e accattivante. In fondo Alessio è un mix di talento allo stato puro:musicista, Dj, conduttore radiotelevisivo, giornalista e cantante. Da vent’anni in scena senza un ammaccatura nonostante i lividi, dopo aver collaborato radiofonicamente con Radio 105, Radio Deejay e Radio 2 continua a far sognare migliaia di ascoltatori con la sua creatura che, ormai, è già quotata dalle radio italiane. Una massa di ascoltatori consapevoli e complici, una slow radio in cui i silenzi fanno parte dell’inconsueto “gioco a due” e soluzioni originali come le eccentriche playlist condivise, la tecnica del back2back e i fuori programma di ospiti illustri.

Tutto questo e, molto altro, è lo spazio radio “Casa Bertallot” che, in questi mesi, è diventato il prototipo modello rivoluzionario adottato da varie emittenti locali in Italia. Una nuova formula di syndication che avrà, in futuro, ulteriori sviluppi. Per ora oltre ai classici appuntamenti in diretta su Spreaker del “lunedi- giovedi-domenica” si sono aggiunte le frequenze di Radio in Fm di varie regioni italiane: LifeGate (105.1) a Milano, Radio Flash 97.6 a Torino, Radio X a Cagliari e RadioCittàFujiko a Bologna. Il sogno di Bertallot di produrre, autonomamente, un format interattivo, tutto suo dal divano di casa, è diventato realtà a dispetto dei dubbi e delle perplessità di chi ha salutato il suo ultimo lavoro radiofonico “Raitunes”.

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro della storia e ritorniamo al suo ultimo lavoro firmato Radio2 che trasportava in etere, per la prima volta, una speciale e sperimentale triangolazione crossmediale tra radio, web e ascoltatori. E, in effetti, l’idea di far collaborare gli ascoltatori alle playlist della trasmissione era forte ed ha fatto subito presa sul popolo della rete. Tuttavia, all’inizio di settembre del 2013, Raitunes viene sospesa dopo appena cinque giorni dall’inizio della programmazione.

Eppure il programma ha una forza speciale che, non si esauriva in scelte musicali di qualità ma, si basa, soprattutto, sulla sperimentazione di nuovi linguaggi radiofonici affiliati al web tra i contributi in scaletta degli ascoltatori internauti e performance improvvisate con prove d’ispirazione in diretta. Sul programma Bertallot aveva dichiarato “Per RaiTunes ho inventato format rivoluzionari. Con i miei collaboratori abbiamo realizzato un prototipo crossmediale moderno: su RaiTunes sono state scritte tesi universitarie, sono stato convocato nelle più grandi conferenze internazionali sulla radiofonia, il programma ha ricevuto premi, infiniti articoli, versioni televisive. Ha contribuito a svecchiare l’immagine di Radio 2 e a consolidarne la web-credibility trattando contenuti alti e soprattutto rispettando le prerogative di una radio pubblica, come la BBC: edutainment e interazione col web. Negli archivi resteranno video e audio che faranno storia: Bollani che improvvisa sull’elettronica, Baricco che legge Melville sulla drum’n’bass, musicisti internazionali che si riuniscono a suonare intorno alla voce di Michael Jackson o Marvin Gaye. Idee definite dai musicisti stessi ‘uniche al mondo’. Sono video che mi vengono chiesti per realizzare documentari sulla storia della musica. Laddove non è arrivata la Rai con i suoi mezzi, ho supplito io, e la generosità dei miei collaboratori”

Tuttavia, alle proteste e critiche congiunte di popolo e media, il Direttore Mucciante aveva replicato, seccamente, che il programma non aveva raggiunto i risultati sperati e, quindi, era diventato “un successo forte sui social network ma non in termini di ascolto rispetto ad altri programmi“. A quel punto Alessio decide di dare un taglio netto al percorso istituzionale e riparte con il suo progetto “Casa Bertallot” e una diretta settimanale su Spreaker che riprende il bagaglio creativo di Raitunes.

Ma la sua voglia di indipendenza non si ferma qui, cosi con i suoi collaboratori sceglie una piattaforma di crowdfunding per sostenere le sue idee. La raccolta fondi ha avuto risultati insperati in poco tempo e Alessio decide di annunciare gli obiettivi raggiunti alla stampa prima dell’inizio del nuovo anno “L’obiettivo era di raccogliere 17 mila euro per mantenere le spese di Casa Bertallot fino alla primavera. Ebbene, li abbiamo raccolti in un mese. La campagna è vinta e prosegue oltre l’obiettivo. Io rilancio con un prolungamento delle trasmissioni fino a giugno. Da gennaio con una trasmissione in più, audio e video, musica e immagini, due contenuti contemporanei e selezionabili. Una radio visibile, adattabile agli interessi dell’ascoltatore. La trasmetteremo sulla piattaforma Mainstreaming, che sta realizzando un player specifico per Casa Bertallot. E anche la Casa è fisicamente reale. Iniziamo ad avere una storia. Ho trovato la casa adatta a Milano, la stiamo allestendo grazie a una serie di collaborazioni spontanee e volontarie. Perché la partecipazione al crowdfunding è stata massiccia non soltanto da parte del pubblico. Lo studio Fuori Fase ci sta supportando per la parte tecnica, di trasmissione e di cura del suono. Ma molte ditte si sono proposte di contribuire alla letterale costruzione della Casa.”

Oggi una radio diversa che ritorna libera nelle piazze virtuali d’Italia e del mondo, un sogno ad occhi aperti che si sta materializzando, sempre di più e che, ora passa per l’indipendenza di un intero gruppo organizzativo, tecnico ed artistico. Un Team che ama la radio e trasmette la passione per la radio, condividendola, letteralmente, tramite web ed Fm. La crossmedialità in radio, in fondo, permette di fruire di un stesso contenuto su più mezzi diversi, potenziando e amplificando le aspettative del fruitore/ascoltatore. Un nuovo linguaggio comunicativo è, ormai, partito: un luogo, una casa, uno studio e un programma, questa è “Casa Bertallot” ma può dirsi anche il futuro delle radio in Italia? Cosa ne pensate dei meccanismi crossmediali in radio?

Fonte: www.bertallot.com

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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