Lex Gaarthuis non andrà a processo
Alla fine così ha deciso il tribunale, archiviando il caso che ha visto protagonista il dj Lex Gaarthuis, che non andrà a processo.
Lo scorso 6 febbraio sull’emittente radiofonica estera, Radio 10, Lex Gaarthuis ha trasmesso una canzone che nel testo recita frasi come: “Se non mangi cinese, non hai nulla da temere”.
Affermazioni che hanno fatto storcere il naso alla comunità asiatica.
Quest’ultima, anche in piena emergenza sanitaria, è stata artefice di una petizione online che ha visto l’adesione di oltre 25.000 persone.
Ma, alla fine, a quanto pare, come riportato dal portale +31Mag, la giustizia ha dato ragione allo speaker dell’emittente radiofonica.
Secondo le indagini effettuate dal PM, l’intento del brano era puramente satirico.
“L’uso di mezzi stilistici come un forte accento di Rotterdam e una chiara melodia carnevalesca contribuiscono al carattere satirico della canzone”, queste le parole del Pubblico Ministero.
Quest’ultimo, ritiene che la canzone sia libertà di espressione e non offensiva.
Affermazioni che, comunque, non hanno reso esente Gaarthuis dal rivolgere le scuse al popolo cinese, riconoscendo l’impatto negativo della canzone sulla società.
Insomma, una vicenda che fa capire quanto conti l’effetto mediatico di un messaggio, seppur reso in una modalità che può essere recepita da punti di vista differenti.
Il tono, la comunicazione e il contesto, elementi che potrebbero fare la differenza quando un messaggio viene raccolto dagli ascoltatori.
In tal caso, risulterebbe utile capire quale potrebbe essere la modalità giusta per colpire l’ascoltatore con determinati contenuti, senza ledere il loro stato d’animo.
Quindi, meglio prevenire, prima che la giustizia possa entrare in gioco!