HomeMagazineLa simpatica tavola rotonda di Luxuria e Benny su Radio Capital

La simpatica tavola rotonda di Luxuria e Benny su Radio Capital

“La realtà, ancor più di una favola, ha l’incanto di poter essere discussa, catalogata e liberata”

Un certo Francisco Rico, filologo e massimo esperto di Cervantes, esprime il personaggio di Don Chisciotte come un “attore” che racconta a sé stesso la propria vita, una sorta di maschera che nella rappresentazione soddisfa i propri bisogni. In fondo, si sa che Don Chisciotte della Mancia è il romanzo più famoso della letteratura spagnola. Forse l’unico ad essere cosi riconoscibile e amato da essere trasbordato in film, spettacoli, fumetti e libri per ragazzi.

Un personaggio fantasioso e folle che ha suggestionato milioni di lettori di mezzo mondo. Nella nostra società moderna in cui la quotidianità spesso risulta poco attraente, verrebbe voglia di ritrovarsi un Don Chisciotte italiano disposto a “cambiare” il senso comune della storia per “ritrovarsi”. Se comunemente le questioni più spinose ( semplici contrasti familiari, diverbi professionali o diatribe tra amici) vengono vissute “comunitariamente”, il “convivio”popolare  che ne risulta, diventa un abitudine di buon senso che aiuta a spalmare il fattaccio di turno, rendendolo digeribile e per quanto possibile risolto a seconda dei casi.

Anche la Radio negli anni ci ha costruito dei format ad hoc che servono l’ascoltatore, divertendolo e stimolandolo verso proficue e leggere risoluzioni. Tra questi oggi ricordiamo il programma radio “Il geco e la farfalla“su Radio Capital. Una sorta di tavola rotonda a più voci dai tratti agrodolci.

A condurre simpaticamente il gioco ritroviamo la conduttrice radiofonica ed ex parlamentare pugliese Vladimir Luxuria e lo speaker abruzzese Benny che, con intesa quasi perfetta e tanta ironia, accompagnano gli ascoltatori/interlocutori in diretta. Un viaggio sempre unico che libera “il tema” del giorno in modo originalissimo, cucendone i margini in presa diretta con la partecipazione attiva del radioascoltatore.

Il tema della libertà, ma anche dei falsi miti, dei costumi popolari e suoi pregiudizi non è solo il centro vivo del programma, ma anche una raccolta di fiabe scritte alcuni anni fa con sensibilità e passione da Vladimir che, tra l’altro, ha firmato anche altri romanzi particolarissimi. Le tematiche seguite in radio che spaziano dalla cultura, alla politica e al costume con leggerezza e senso pratico, hanno sempre gli ascoltatori come protagonisti. Tra gli argomenti più recenti trattati e liberati rientra lo stalking condominiale, la nomofobia e la dibattuta legge sul divorzio breve. Ancora una volta la “violenza domestica” fa eco nella cronaca locale e risalta in un dibattito semifantozziano in cui ironia e un pizzico di cinismo emergono, lasciando riflettere l’ascoltatore.

La storia liberata riguarda una coppia di coniugi piemontesi che sono stati perseguitati e insultati dai propri vicini di casa per un banale disaccordo su un  giardinetto di 15 mq per  ben 4 anni. I litigi anche forti, in realtà sono cosa comune, ma questo caso è diventato di dominio pubblico grazie ad una sentenza storica che ha condannato i responsabili di tale supplizio a 4 mesi di reclusione più risarcimento danni, costituendo in toto un episodio riconosciuto di “stalking condominiale”. Un precedente importante che getta un ombra sui rapporti di buon vicinato, reclamando la fatidica domanda: vi è mai capitato personalmente un caso spiacevole di vicinato? “Ho letto alcuni dati sulle liti condominiali: si litiga di più al sud Italia, litigano più gli uomini che le donne (10% contro 8% donne), più nei piccoli centri che nelle grandi città”

Le testimonianze in diretta non sono mancate tra casi leggeri, divertenti e questioni limite, serie e conflittuali, come quella di Francesca che ha acquistato casa recentemente, ma già vorrebbe andarsene di corsa a causa della forte instabilità di un suo vicino che, per una banale questione, si è rivelato violento e aggressivo, cosi irrequieto da richiedere l’intervento della polizia. Un vero fattaccio che andava esorcizzato con un bel convivio popolare.

Ultimo riferimento monotematico di rilievo tocca la sfera politica, ma anche la quotidianità di ognuno di noi. La fantomatica modifica alla legge sul divorzio.Finalmente una legge che trova un aggiornamento 30, 40 anni dopo e che prende atto che gli italiani quando decidono, forse è inutile torturarli con anni e anni di avvocati e separazioni” Sulle note della struggente ” Sintonia imperfetta” di Carmen Consoli si arrovellano le storie più diverse. Tra chi ha divorziato recentemente in tre mesi in Spagna perché in fondo ” il matrimonio non è un ergastolo”, a chi come Adriana  è tornata insieme al suo ex marito dopo 12 anni di separazione, perchè non avevano trovato entrambi partners migliori, a chi infine è contrario alla riforma sul divorzio perchè ha conosciuto varie coppie che ci hanno ripensato dopo più di un anno e che sono tornate felicemente insieme.

Una versione legittimata dall’idea che divorziare facilmente costituirebbe in realtà un “atteggiamento mentale” che potrebbe nuocere sulla scelta matrimoniale, deresponsabilizzando la coppia. Sul tema scottante preferisco citare la psicologa, mediatrice familiare e docente Costanza Marzotto che ha concesso una intervista esaustiva sul tema su un quotidiano cattolico La banalizzazione del legame matrimoniale è un fenomeno che prescinde da questa proposta di legge, purtroppo è già in atto nella società italiana, al punto che secondo me le coppie oggi andrebbero aiutate sempre più spesso a “monte”, quando scelgono di sposarsi. Chi decide sulla base di una dimensione solo affettivo-consumistica, diciamo sull’onda dell’innamoramento, inevitabilmente chiede una chiusura rapida del legame e non si concede tempo per l’elaborazione della rottura

 

 

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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