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Radio & Marketing: il miglior modo per usare il nome del proprio Brand

Qualche tempo fa, ho lavorato in un’emittente radiofonica chiamata “The Groove” che trasmetteva musica soul a Londra.

Non aveva frequenze FM considerando che è fruibile solo attraverso il web e il DAB, il quale non le usa, quindi questa radio veniva semplicemente chiamata “The Groove”.

In pochi riuscivano ad intuire dal suo nome che si trattava di una stazione radiofonica. Sul suo sito web, sui suoi social media e su tutte le altre sue piattaforme, abbiamo dovuto lavorare sodo per educare la gente al fatto che “The Groove fosse una stazione radio che …”, e tutto ciò sembrava un po’ una perdita di tempo.

È anche vero che alcune emittenti hanno abbastanza appiglio fra la gente e sono subito riconosciute come tali. “TripleM”, radio australiana, è un ottimo esempio in quanto la maggior parte delle persone sa che si tratta di una stazione radio rock.

Raramente però una radio parte subito con questo tipo di fama, in particolare se stai lanciando un nuovo servizio.

Un modo per aggirare il problema, come hanno fatto i proprietari di TripleM, è proprio quello di utilizzare la forza del marchio principale per lanciare sotto-marchi: TripleM Aussie, ad esempio, è una stazione che suona solo musica rock australiana. È conosciuta ovviamente come stazione radiofonica dalla maggior parte di persone.

Tuttavia, cosa succede se non hai accesso a questo patrimonio?

C’è una nuova tendenza che sto iniziando a individuare sul marchio radiofonico ed è una tendenza che ha molto senso: un marchio diverso da utilizzare per ogni situazione.

Un esempio è Magic Radio, una stazione inglese che nella pubblicità, nei suoi comunicati stampa o su Twitter è chiamata sempre Magic Radio ma in diretta radiofonica viene chiamata semplicemente “Magic”. Se l’ascolti riconosci subito che si tratta di una stazione radio nonostante il suo nome “Magic”, il quale da solo potrebbe significare tutt’altro.

L’inizio di quest’anno vide ABC Classic FM, una stazione di musica classica Australiana, cambiare il suo nome in “ABC Classic”.

Questa settimana invece ho visto un annuncio TV molto intelligente (purtroppo non disponibile su YouTube) che l’ha rinominata “ABC Classic Radio“. Un nome perfetto per quando non si è in onda considerando che il termine “radio” rimane superfluo on-air.

Per una radio ha senso avere un nome semplice e veloce da utilizzare quando si è in diretta.

Usare invece un nome più lungo e più descrittivo da usare nel marketing? Sembra una nuova tendenza interessante che potrebbe funzionare bene.

Articolo a cura di James Cridland

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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