HomeMagazineStoria della Radio: Vittorio Zivelli con il Discobolo apre l’era dei Dj

Storia della Radio: Vittorio Zivelli con il Discobolo apre l’era dei Dj

Portai in radio il jazz di Count Basie e Cole Porter, l’ondata del rock’ n’ roll ed Elvis. Mi sento il padre dei deejay- aveva raccontato in un’intervista Vittorio Zivelli, napoletano, uno dei primi funzionari della tv di Stato e antesignano dei dj italiani. E, in effetti, nel 1953 ideò “Il Discobolo”, il primo programma radiofonico,trasmesso sul Secondo Programma (oggi Rai Radio2), che segnalava le novitàmusicali provenienti da tutto il mondo: un disco al giorno, dalle 13:50 alle 13:55,e uno speciale domenicale in onda dalle 15:00 alle 15:30.

Fu una vera rivoluzione. Zivelli conduceva la trasmissione e in tandem con Renzo Nissim, autore e conduttore,selezionava i dischi da mandare in onda. Tante le voci emergenti contenute nei 45 e33 giri che fecero de “Il Discobolo” un programma di successo: Elvis Presley, BrookBenton, The Champs, Little Richard, i Platters, Paul Anka, Pat Boone, Neil Sedaka.

Tante le canzoni che allargarono gli orizzonti musicali degli italiani come “It’s just a matter of time”, una ballata blues cantata dall’afro-americano Brook Bentone “Rockin’ Mary”, versione rock di una cantilena anglosassone dal titolo “Mary had a little lamb”, della band The Champs. E ancora “Philadelphia”, interpretata dallegiovanissime gemelle Alice ed Ellen Kessler, ancora sconosciute in Italia, e la sigla di una nota serie televisiva poliziesca americana “Peter Gunn” (in onda sulla NBCdal 1958 al 1961), scritta da Henry Mancini e incisa da Ray Anthony e la sua orchestra.

Brano molto noto apparso in diverse pellicole cinematografiche come “TheBlues Brothers” (1980). Il programma, sponsorizzato da Arrigoni, una nota industria conserviera triestina, andò in onda fino al 1961 ma Zivelli abbandonò molto prima la conduzione de “Il Discobolo”, la sua voce non gli piaceva, per dedicarsi alle novità musicali e alla stesura dei testi radiofonici. Lo speaker Gigi Ortuso prese il suo posto.

Insomma, con Zivelli e “Il Discobolo” iniziò una nuova era per la radio italiana: l’era dei dj, i “fantini del disco” (coloro che portano al successo un disco). Tutti presero a modello il funzionario Rai ma il dj, cui siamo abituati, approderà alla radio qualche anno dopo.

«Negli anni ‘60, con Gianni Boncompagni e altri, venni nominato maestro programmatore: Zivelli è il maestro di tutti, ma la figura moderna del deejay è nata allora- aveva detto Renzo Arbore in un’intervista- Sceglievamo i dischi portandoli da casa e parlavamo, cosa proibita in precedenza, sulle canzoni». E, dettaglio di non poco conto, il dj moderno puntò su una conduzione spedita e, a tratti, improvvisata.

Questo personaggio uscì dal cilindro Rai con “Bandiera Gialla”, programma ideato e condotto da Arbore e Boncompagni e trasmesso sul Secondo Programma dal 1965 al 1970. Una trasmissione innovativa, di cui ci siamo giàoccupati su Radiospeaker.it, che si rivolgeva ai giovani, puntando sulle novitàdiscografiche internazionali e una conduzione spedita e, a tratti, improvvisata. I nostri dj, pur di stare dietro al ritmo della musica, cominciarono ad accelerare i ritmi del parlato; un fatto rivoluzionario che interessò anche i giornali radio e gli spot pubblicitari.

Articolo a cura di Sofia Napoletano

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