Scrivere per la radio: parlare nella tastiera
Giorgio d'Ecclesia ci spiega il concetto di "parlare nella tastiera" per poter scrivere un testo radiofonico comprensibile da tutti al primo ascolto.
Scrivere un testo per la radio, ovvero scrivere un testo per il parlato (e non per una semplice lettura) significa “parlare nella tastiera”: scrivere testi usando termini normali, colloquiali, semplici, diretti, chiari, veri, reali, concreti.
La lingua scritta, ācontrollataā, non funziona in radio, pertanto il testo radiofonico deve essere redatto in modo semplice, chiaro e diretto.
Quando scriviamo un testo per la radio dobbiamo tenere conto del fatto che chi ci ascolta ci dovrĆ capire allāistante! Chiunque, dovrĆ essere capace di comprenderci: da un bambino di 10 anni, allāautista dellāautobus fino al professore universitario. Tutte queste persona non hanno una seconda occasione per capire quello che stiamo dicendo.
Senza comprensione da parte dell’ascoltatore non c’ĆØ comunicazione.
La comunicazione presuppone che ci sia un mittente, un messaggio e un ricevente. Se il ricevente, nel nostro caso l’ascoltatore, non comprende il messaggio la comunicazione non avviene. Tanto vale scrivere un testo semplice e chiaro che venga compreso in modo facile e veloce da tutti.
Ricordiamo che chi ci ascolta non ha avuto il tempo di cercare la notizia, leggerla con calma, capirla, rielaborarla e raccontarla (come abbiamo fatto noi). L’ascoltatore dovrĆ ascoltare e capire contemporaneamente: ascoltare e capire tutto in quellāistante.
Scrittura per la Radio: guarda il video
Parlare nella tastiera vuol dire: scrivere un testo per il parlato, cioĆØ con le stesse identiche parole che useremmo raccontando quella notizia ad un amico. Ricordate che il conduttore radiofonico ĆØ il passeggero seduto al fianco del guidatore che sta ascoltando la radio.
Usiamo espressioni naturali, normali, senza troppi giri di parole. Vi faccio qualche esempio concreto:
- Non mettiamo lāaggettivo davanti al sostantivo: Noi non diciamo frasi tipo: āVorrei parlarti di un curioso argomentoā, diciamo āvorrei parlarti di un argomento curiosoā, oppure āhai visto questo luccicoso diamanteā ma diremmo cose del tipo āHai visto quanto ĆØ luccicoso questo diamante, oppure āhai visto questo diamante luccicosoā.
- Non facciamo giri di parole per esprimere un concetto: Ad esempio se stiamo parlando di Madonna non useremmo mai lāespressione āregina del popā parlando con un amico. Non direi mai:āGiorgio andiamo a vedere il concerto della regina del pop?ā Chiiii???
- Non usiamo troppi sinonimi: ad esempio per dire ieri sono andato a casa e una volta entrato nella mia dimora ho scelto un buon film. Tutto allāinterno dellāabitazione era buioā. Parland dire semplicemente: Ieri sono andato a casa e una volta dentro casa ho scelto un buon film. Tutto lāinterno della casa era buioā. Ecco sentire ripetere 3 volte la parola casa cosƬ ravvicinato non da fastidio quando si parla, dĆ fastidio quando si legge.
- Usiamo frasi brevi, senza troppe subordinate: ad esempio se dovessi dire. āIeri ĆØ stata una giornata piena di impegni e di imprevisti dovuti al fatto che mentre stavo scendendo le scale per andare in ufficio ho incontrato il mio vicino di casa che mi ha ricordato che era scaduto il pagamento del bollettino allora ho dovuto fare una sosta alla posta dove ho trovato una fila lunghissima e ho perso mezza mattinata senza accorgermi che il parchimetro fosse scaduto e quindi ho preso anche una bella multa. āieri ĆØ stata una giornta piena di impegni e di imprevisti. Riassumo: ho incontrato il mio vicinoĀ che mi ha ricordato la scadenza delĀ condominio. Sono andato in posta per pagarlo ma cāera una fila lunghisisma. Ho person mezza mattinata senza accorgermi della scadenza del parchimetro e ho preso una bella multa.ā
- Usiamo termini semplici: parlare con linguaggio normale, non vuol dire essere insespressivi. Con termini semplici possiamo esprimere grandi concetti, a volte in modo più diretto. Ad esempio se dovessi dire:āIeri, appena giunto nei pressi del lago ho riposto la mia borsa e ho disteso le mie membra per ammirare il cieloā. Detto in termini normali e radiofonici:ā Ieri, appena arrivato al lago mi sono disteso per guardare il cieloā.
Riassumendo: in radio parla come mangi e scrivi come parli.