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AGCOM: “rilevazione ascolti radio anacronistica”

La relazione annuale AGCOM mostra un calo nell'ascolto radio negli ultimi 5 anni. AGCOM sottolinea che il metodo di rilevazione TER è anacronistico e non rispondente al mercato odierno.

AGCOM: “rilevazione ascolti radio anacronistica”

La relazione annuale 2023 di AGCOM pubblicata ieri, 19 luglio 2023, mette in evidenza dati importanti anche per la radio in Italia tornando ad affrontare un tema molto caldo negli ultimi mesi soprattutto se parliamo di rilevazione degli ascolti.

Non ne esce benissimo la radio che, secondo AGCOM, registra un calo sostanziale degli ascolti rispetto al 2019. In particolare resta in negativo l’ascolto domestico con un -12,2% rispetto al 2019 e un -1,1% nell’ascolto ibrido.

In compenso, dopo il calo per la pandemia, torna a crescere l’ascolto in auto con un +2,7%; restano in crescita anche i ricavi relativi all’attività radiofonica in Italia con un +3,1% che però non basta, restando comunque inferiore alla crescita registrata lo scorso anno.

Nonostante questo, appunto, come leggiamo nella relazione “il contesto macroeconomico non ha favorito la piena ripresa del mezzo radiofonico, che, considerando esclusivamente la fruizione tradizionale dello stesso (su rete FM e su DAB, DAB+ e DMB-VR), ha perso numerosi ascoltatori negli ultimi 5 anni e, sotto il profilo dei ricavi, fatica a ritornare ai livelli del 2019“.

Un dato contrastante con quanto visto nei risultati delle ultime indagini TER relative al primo semestre 2023 che mostravano un pubblico in aumento.

AGCOM, con queste dichiarazioni, torna a toccare un nervo scoperto, l’argomento più discusso delle ultime settimane, quello relativo alla metodologia d’indagine d’ascolto delle radio attualmente in atto in Italia.

Relazione AGCOM 2023: “rilevazione odierna non garantisce la corretta rappresentazione del mercato”

La posizione di AGCOM è chiara a riguardo: “L’auspicio è che, anche in questo settore, si proceda con l’utilizzo di una JIC (Joint Industry Committee) – per intenderci un organismo a controllo incrociato che riunisce tutte le componenti del mercato: gli investitori pubblicitari, le agenzie e i centri media, gli editori – Ad oggi, infatti, l’adozione, da parte delle radio, del modello Moc (Media Owner Committees), relativo alle sole radio iscritte, non garantisce la corretta rappresentazione del mercato nel suo complessosi legge nella relazione facendo riferimento all’indagine TER, organismo a tutti gli effetti di tipo Moc.

È altresì opportuno – continua AGCOM – che le rilevazioni degli indici di ascolto e di lettura dei diversi mezzi di comunicazione, su qualsiasi piattaforma di distribuzione e di diffusione, si conformino a criteri di correttezza metodologica, trasparenza, verificabilità e certificazione da parte di soggetti indipendenti e siano realizzate da organismi dotati della massima rappresentatività dell’intero settore di riferimento. Allo stato, infatti, l’impianto metodologico, basato su interviste telefoniche e sulla ricostruzione di abitudini attraverso il ricordo, si presenta anacronistico e non rispondente alle esigenze del mercato“.

Dichiarazioni che non possono lasciare indifferenti gli editori che a questo punto, dati alla mano, potrebbero perdere la fiducia degli investitori pubblicitari. E visto anche l’allontanamento di uno dei soci fondatori di TER, la Rai, da questa metodologia messa fortemente in discussione, questo potrebbe – usiamo il condizionale – essere effettivamente il momento di svolta verso un cambio netto nella rilevazione degli ascolti.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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