HomeMagazineAggregatori FM: un vero vantaggio per le emittenti?

Aggregatori FM: un vero vantaggio per le emittenti?

C’è una nuova legge sul copyright in Europa. L’obbiettivo di questa nuova riforma è dare dei maggiori diritti e una remunerazione più equa a editori, artisiti, autori e giornalisti nei confronti delle grandi piattaforme online come Google, Youtube o Facebook.

In Francia, che è il primo paese a mettere in atto queste nuove norme sul copyright, Google ha risposto semplicemente bypassando la direttiva e limitandosi a eliminare gli snippet dai risultati delle ricerche. (Lo snippet è un frammento o un esempio di codice sorgente, di solito distribuiti nel pubblico dominio o come freeware. 

Nel motore di ricerca rimarranno solo titolo e link al pezzo. Molte tra le testate giornalistiche non ne sono affatto contente perchè perderanno traffico e, se perdono traffico, perderanno anche le entrate pubblicitarie o le quote di abbonamento.

Il Media Analyst Thomas Baedkal ha pubblicato un lungo saggio su Twitter in cui si sottolinea l’inutilità di questa legge. Nel post sottolinea come le testate giornalistiche paghino persone per riscrivere articoli di altre persone, ed è una pratica molto diffusa.

Nessuno lo sa più dei podcasters, le cui storie vengono rubate senza alcun credito dalle testate giornalistiche. Ho elencato una serie di esempi tratti dalla Daily Star britannica su Podnews, ma non ci sono solo quelli; è successo anche in Australia, e credo che non siano gli unici esempi.

Parallelamente in radio succede che le emittenti radiofoniche tendano a rimuovere i propri stream da app di terze parti, nel tentativo di  spingere gli ascoltatori a utilizzare le proprie app.

La BBC è stata l’ultima a rimuovere il proprio stream da TuneIn, nel Regno Unito. La conseguenza è stata l’interruzione di una varietà di servizi: nessuno con un altoparlante Alexa riuscirà più a usarlo come radiosveglia.

Sento le emittenti radiofoniche affermare che servizi come TuneIn hanno “rubato” i loro flussi – e queste affermazioni mi fanno storcere il naso. Stanno promuovendo la tua stazione radio. Il tuo pubblico si collega direttamente ai tuoi server, in modo da ottenere ciò che desidera. E se vuoi offrire un’app migliore, tu, in quanto emittente di origine, cerca di rendere disponibili dati migliori di quanto TuneIn possa mai fare.

Ha poco senso rimuovere i flussi dalle app “aggregator”.

La conclusione logica è che se stai disconnettendo la tua stazione da TuneIn, dovresti anche rimuovere la tua stazione dalla tua frequenza FM, perché da questa ottieni molti meno dati.

Ha molto più senso concentrarsi sulla propria app e assicurarsi che rappresenti un’esperienza migliore. Risparmia i contenuti on-demand per la tua app, aggiungi informazioni in riproduzione e altre funzionalità; rendi la tua app il modo migliore per ascoltare la tua stazione. È così che vincerà la tua app, e non prendendo di mira il tuo pubblico.

La missione centrale della radio, fai il meglio per i tuoi ascoltatori, sembra essere stata dimenticata dagli strateghi digitali nella loro spasmodica ricerca del controllo.

Gli ascoltatori raramente scelgono un’esperienza che non sia la migliore. E questo vale anche per le app.

Articolo a cura di James Cridland

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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