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Speaker: Come Rinnovarsi

La radio, che fantastica invenzione, quanto fascino e amore nei confronti di un oggetto che ha da sempre accompagnato le giornate di migliaia di ascoltatori, impegnati a lavorare in ufficio dinanzi ad un pc o di ritorno da un’intensa settimana di studio.

Un “media” che si è evoluto nel corso del tempo grazie anche all’avanzare di una tecnologia alla quale tante persone si sono adeguate. C’è chi prelude ad un avvento massiccio del fenomeno web radio, il quale sta già dando i suoi frutti e noi di Radiospeaker.it lo sappiamo, non a caso siamo stati gli artefici del primo Web Radio Festival.

In ogni caso, tanti sono stati i cambiamenti che hanno interessato il mezzo, compresa la fruizione, anch’essa in linea con quelle che sono le “mode” del tempo, vedi la “radiovisione”. Ma analizzando proprio l’evoluzione avuta nel corso degli anni, è facile notare come il rinnovamento sia stato alla base di tutto, anche del successo, tuttora in corso. Ed è proprio la capacità di sapersi rinnovare che dovrebbe appartenere anche agli speaker, componente essenziale di un lavoro radiofonico.

Si sa, il fattore ascolti è l’elemento imprescindibile di un’azienda radiofonica, al quale è strettamente legato il discorso pubblicitario, l’ “anima del commercio” e fonte di sostentamento per chi lavora al microfono e “dietro le quinte”.

Tra l’altro ormai l’estate è alle porte e di solito proprio in questo periodo si tirano le somme in vista della nuova stagione; in momenti come questi, alcune poltrone potrebbero essere scomode, sulla base proprio dell’“audience” magari non proprio ottimale.

In alcuni casi, inevitabile, quindi, è l’addio di qualche speaker, protagonista di un’annata insoddisfacente e vuota di risultati. Una situazione del genere forse potrebbe essere evitata, grazie ad un atteggiamento al microfono che sia proprio legato a quel rinnovamento a cui si faceva riferimento.

Rinnovarsi, cercare di differenziarsi, senza però mai perdere le redini della situazione, ricordandosi sempre che dall’altro lato ci potrebbe essere chiunque ad ascoltare. Avere rispetto nei confronti del pubblico ma nello stesso tempo esprimere una personalità che possa essere vincente e magari nuova rispetto alla classica conduzione, abbastanza optata da molti.

Ciò non vuol dire crearsi a tutti i costi un “personaggio” o assumere un atteggiamento “sopra le righe”, ma lavorare su se stessi ed anche sui contenuti da trattare, sviluppati in maniera originale e stimolante affinché vi possa essere un’interazione massiccia e sempre più motivata ad ascoltare quel determinato programma, non solo “una tantum”.

Il nostro è semplicemente un consiglio che, senza alcuna presunzione, vuole essere da aiuto in particolare alle nuove leve, desiderose di cimentarsi al microfono, nella speranza che il proprio percorso sia pieno di soddisfazioni e soprattutto duri a lungo.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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