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I ricordi Radiofonici

La vita, in qualsiasi ambito, da quello privato a quello prettamente professionale, ci rende protagonisti di esperienze che accrescono la nostra personalità, mettendola a confronto con persone e situazioni che poi si tramutano inevitabilmente in ricordi, proprio quelli che difficilmente vengono dimenticati.

E spesso questi sono alla base anche di riflessioni personali, magari nel bel mezzo di un pomeriggio in cui c’è spazio per volgere lo sguardo a ciò che è stato il passato, probabilmente florido e pieno di soddisfazioni.

Le stesse che sicuramente possono essere ottenute anche oggi, ma spesso e volentieri per molti le cose più belle appartengono ad un periodo tramontato e che ora, sulla base degli stravolgimenti subìti, diviene a svantaggio dei “nuovi” arrivati.

Anche nei corridoi delle emittenti radiofoniche si è soliti scambiare pareri ed opinioni in merito all’evoluzione di un media che indubbiamente ottiene sempre ottimi consensi, ma che pure è stato nel corso del tempo oggetto di evoluzioni e modifiche sotto vari punti di vista e che nell’imminenza, si prepara a stupirci ancor di più, in simbiosi con i progressi tecnologici.

I contenuti, lo stile di conduzione, la tecnica, la programmazione, per non parlare poi del reclutamento di nuovi speaker, aspetto quest’ultimo, secondo alcuni,difficile da scardinare considerando l’attuale situazione, che mostra una certa ostilità da parte degli editori, titubanti nel constatare la contingente e tanto discussa crisi economica che sta mettendo in ginocchio diverse aziende, costringendo le stesse a compiere scelte oculate, difficili e spesso spiacevoli.

A tal proposito,il raffronto con il passato è inevitabile; molti professionisti, infatti, che tuttora hanno la possibilità di trasmettere in contesti di un certo livello, si ritengono fortunati, avendo  cominciato la loro avventura al microfono in tempi non sospetti, quelli in cui probabilmente vi era maggiore accessibilità e minore concorrenza.

Questi stessi speaker, veri maestri della radiofonia,  rimpiangono quel passato in cui c’era maggiore libertà e aggiungerei, maggiore valorizzazione della figura del conduttore, scelto per le sue vere qualità vocali e tecniche e non per una  pseudo partecipazione o conduzione  televisiva.

Qualcuno per inerzia potrebbe dire: “I tempi cambiano…”.
Certo, ma il sacrificio, l’abnegazione e la sana gavetta restano, elementi assolutamente indispensabili per essere pronti e preparati nel momento in cui ci si trova a trasmettere su palcoscenici prestigiosi.

Oggi pare vi sia maggiore esigenza di guadagno, aspetto ovviamente importante per la crescita di un’azienda, ma che attualmente sembra stia prendendo il sopravvento sulla professionalità di un conduttore radiofonico, tanto da determinare decisioni che svantaggiano chi, come si diceva, è reduce da anni di dura preparazione nelle “palestre” offerte dal territorio di appartenenza.

Insomma, i veterani sanno a cosa facciamo riferimento, il discorso potrebbe allargarsi anche ad altri aspetti riguardanti la fruizione di un media che, pur preservando il suo fascino, mira ad espandere sempre di più il suo raggio d’azione, grazie a quella digitalizzazione a cui la tv ci ha ormai abituati, non senza problemi.

A proposito di ricordi, curiosi e nostalgici sono quelli a cui qualche speaker fa riferimento, in cui riaffiorano episodi e particolari momenti vissuti nel corso di dirette trasmesse in emittenti locali, dove, a detta di molti, il contatto tra conduttore ed ascoltatore era più diretto, quasi “confidenziale”.

Non a caso c’è chi oggi non rinuncerebbe ad essere di nuovo“on air” in quel luogo da cui poi la passione si è accesa, tanto da tramutarsi successivamente  in vera professione.

Esperienze, quindi, emozioni e sensazioni di un passato di cui resta solo qualche traccia, impressa in una foto o nella mente di chi ha vissuto quegli “anni d’oro” e adesso, in maniera quasi inconsapevole, continua a chiedersi:“Ritorneranno?”

 

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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