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Jovanotti: la Radio è “istituzionale”

Negli ultimi tempi sono tante le opinioni, spesso divergenti, che ruotano intorno all’universo radiofonico. Pareri che seguono l’evolversi del media, il quale non manca di riservarci sorprese sotto vari punti di vista, compreso il fattore digitalizzazione che, unito alla tanto diffusa “radiovisione”, sembra stia accostando sempre più la radio alla tv, rendendo forse il mezzo un po’ datato, come afferma uno dei personaggi più apprezzati della musica italiana, i cui esordi lo hanno visto protagonista proprio in radio.

Stiamo parlando di Jovanotti che pochi giorni fa ha tenuto un interessante incontro presso il Politecnico di Milano, alla presenza di tanti ragazzi, emozionati nel vedere dal vivo il noto cantante di “ Ciao mamma guarda come mi diverto…”

A beccarlo, in particolare, sono stati gli speakers della web radio d’Ateneo “Poli Radio”, ai quali Lorenzo Cherubini ha concesso una breve ma simpatica intervista, dove il cantante ha esposto il suo pensiero in merito al cambiamento che nel corso degli anni e tuttora la radio sta subendo, rispetto magari alle passate trasmissioni  che gli hanno permesso di ottenere l’indiscusso successo.

“Oggi la radio è istituzionale ed è più difficile…”, questa l’affermazione di Jovanotti alla domanda dei ragazzi relativa all’attuale difficoltà per i giovani conduttori di esaudire il proprio sogno, ovvero quello di entrare in prestigiosi contesti radiofonici.

E la risposta di Jova si lega proprio a ciò a cui si faceva riferimento prima, al cambiamento che sta investendo la radiofonia, oggi sempre più legata a esigenze editoriali e di mercato che potrebbero ostacolare un potenziale ingresso di nuove leve.

A tal proposito egli stesso sottolinea come il web in futuro trasformerà la radio, anche sulla base di nuove modalità di fruizione, così come sta avvenendo proprio con le numerose radio “on – line” , compresa quella del politecnico milanese, “palestra” per esordienti speaker e immagine di una realtà tecnologica, alla quale è difficile star dietro.

In ogni caso, un messaggio diretto, quello di Jovanotti, che senza pensarci troppo, delinea, in poche parole, l’odierna situazione radiofonica; non manca l’emozione nel ricordare la prima volta che restò affascinato da quello studio composto da sgabello e microfono.

La stessa emozione, unita ad un pizzico di nostalgia, provata oggi anche dai grandi nomi dell’FM, che hanno vissuto quei momenti tanto da rimpiangerli.

 

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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