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Lavorare con la Voce: l’intervista a Ciro Imparato

Radiospeaker.it incontra Ciro Imparato doppiatore, speaker radiofonico, formatore, scrittore e inventore del metodo FourVoiceColors®. A lui abbiamo rivolto diverse domande su come dovrebbe essere una voce radiofonica e su cosa si potrebbe fare per migliorare le proprie prestazioni dietro il microfono. Scopriamo tutti i suoi consigli nella seguente intervista.

Qual è il primo lavoro sulla voce che una persona che decide di diventare speaker deve assolutamente fare?
Il primo lavoro che ho fatto sulla mia voce quando sono diventato speaker della radio è stato il corso di dizione, che è utile non soltanto per migliorare la propria pronuncia e l’ortopedia, ma soprattutto per avere una buona capacità e padronanza dell’articolazione e della corretta pronuncia, elementi fondamentali quando ti trovi in difficoltà davanti un microfono e devi riuscire a sopperire all’ansia attraverso una dialettica sciolta e sempre di grande professionalità.

Quali sono le caratteristiche che deve avere una voce per poter essere definita radiogenica?
Una voce radiogenica è una voce che buca, ovvero una voce che è in grado di comunicare delle emozioni. Una volta le voci radiofoniche erano voci dal timbro caldo, particolarmente interessante e seduttivo, oggi come oggi si può quasi dire che una voce più è comune e naturale, sempre che ci siano buone emozioni e buona intelligenza, più funziona in radio. Ne è la conferma il grande Nicola Savino, prima fonico a Radio Deejay, poi in onda come UDS (Uomo Della Strada) con Linus e oggi affermato conduttore televisivo. In realtà non esiste una formula magica, credo che la cosa fondamentale da sentire in uno speaker è il cuore.

Si può far diventare una voce radiogenica?
Far diventare radiogenica la voce significa lavorare sulla sua capacità di creare emozioni. E questo è esattamente ciò che facciamo noi a La Voce.net con tutte le persone di qualunque ceto sociale che vengono a chiedere il nostro aiuto. In particolare credo che la cosa più importante per uno speaker sia riuscire ad avere una buona capacità di generare emozioni attraverso l’uso di un codice emozionale da applicare con naturalezza e spontaneità a ogni circostanza, capace di conferire un senso di facilità all’ascolto e di grande simpatia.

Quanto conta la respirazione nell’uso della voce e qual è la tecnica per respirare in maniera corretta?
La respirazione è fondamentale perché la voce non è altro che una respirazione sonora. La tecnica di respirazione più importante è evidentemente quella diaframmatica, che attraverso un training può essere ottenuta in brevissimo tempo e che va mantenuta per tutta la vita, perché è la respirazione che ci consente di avere più scioltezza.

Qual è il tono di voce che dovrebbe usare uno speaker radiofonico?
Non esiste un tono di voce particolare che si dovrebbe utilizzare, esiste una componente fondamentale che secondo me deve essere presente sempre quando si fa radio che è una certa quantità di sorriso, che testimonia non soltanto la nostra buona educazione ma anche la predisposizione ai rapporti sociali.

Come si può rendere la voce più naturale possibile?
Esistono delle tecniche per rendere la voce naturale, in particolare bisogna lasciarsi trascinare e parlare più velocemente di quanto il pensiero possa pensare. Ovvero riuscire ad avere quella capacità di esprimere tutto quello che noi stiamo dicendo senza lasciare minimamente all’ascoltatore la possibilità di pensare che stiamo definendo in quel momento ciò che vogliamo dire.

Lei è l’inventore del metodo “Four Voice Colours” ci spiega in cosa consiste?
Il metodo FourVoiceColors® si basa su un assunto fondamentale: ogni volta che parliamo creano emozioni. Ma queste emozioni sono sempre buone emozioni? Nella maggioranza dei casi no e allora il nostro metodo consente a tutte le persone di allontanarsi dalle emozioni negative, apatia e rabbia, riuscendo in questo modo a riappropriarsi di quella comunicazione, tipica di un bambino di cinque anni, che è basata sulle emozioni più belle della vita che sono simpatia, empatia, autorevolezza e passione. Per la rieducazione di queste emozioni utilizziamo una matrice che è il codice numerico delle emozioni vocali, che tutti possono imparare in pochissimo tempo e che in tre settimane diventa parte integrante del modo di parlare delle persone. Oggi grazie al metodo FourVoiceColors® hanno rieducato la loro voce a generare emozioni in se stessi e negli altri.

Articolo a cura di Mimma Santarsiero

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