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Che ruolo hanno i consulenti musicali?

Quando un Direttore d’orchestra dirige dei musicisti in scena è uno spettacolo unico. Andamento, tempi e dinamiche sono sospese al ritmo ipnotico di una semplice bacchetta e voci, spazi e tecnica fondono il componimento, rendendolo emozionante al primo ascolto. E’ un tocco di grazia evolutiva che rende una performance piacevolmente espressiva.

Anche in radio esistono particolari artigiani del suono che, da esperti intenditori musicali, sono capaci di dirigere la struttura audio radiomicrofoni legata alle opere liriche, sinfoniche e cameratistiche. Professionisti, spesso, in ombra, letti solo nei titoli di coda, ma fondamentali per le riprese radiotelevisive in sonoro dei concerti, anche di quelli pop rock.

Nei centri di produzione Radio Rai ne sono rimasti pochissimi e per questo il quotidiano online Repubblica.it ha intervistato in esclusiva gli ultimi due consulenti musicali della sede romana Rai. I loro nomi cosi passano alla storia.

SEGUI LA VIDEO INTERVISTA DE LA REPLUBBLICA.IT

Gennaro Soldi e Luigi Polsini, grandi professionisti radio, denunciano pubblicamente la mancanza fattiva di consulenti radio musicali, indispensabili al management tecnico radiofonico. “In radiofonia a Roma siamo in due. Io e Luigi Polsini”- dichiara Gennaro Soldi– “In Italia come radiofonia tranne qualcuno che c’è alla radio di Milano e alla radio di Torino, ne siamo pochi” I consulenti radio Rai musicali lavorano in modo certosino ad altissimi livelli, affiancati da tecnici audio esperti, e sono capaci di risolvere in tempo reale qualsiasi tipo di possibile imprevisto scenico, supportati da un doppio set di radiomicrofoni.

Nella videointervista Luigi Polsini, incalza il collega sugli ammanchi di organico. “Sono 33 anni che lavoro in radio e sono entrato tramite concorso, dopo quel concorso non ce n’è stato più nessuno. L’ultimo concorso risale a 33 anni fa. In un totale di 30/40 consulenti musicali, solo 4 o 5 sono dedicati alla radio, il resto sono tutti per la televisione. Si contano sulle dita.” E Polsini continua –“Questo comporta anche un problema organizzativo perché devi saltellare da una città ad un’altra. Per questo si tende ad esternalizzare questi lavori, cioè la radio acquista il prodotto già pronto, già realizzato” Da bravo consulente musicale Polsini da il via all’attacco della professione da parte delle nuove giovani leve radiofoniche.

Cosa stiamo aspettando radiofonici italiani? I mestieri della Radio sono molteplici, e per ogni sezione e sottosezione, occorre grande professionalità, forte senso di autocritica, precisione millimetrica e impegno.

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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