HomeMagazineStoria della RadioParla Radio Londra: Ivan Graziani canta la storia

Parla Radio Londra: Ivan Graziani canta la storia

«Parla Radio Londra, trasmettiamo alcuni messaggi speciali». Correva l’anno 1944 quando Radio Londra trasmetteva in Italia messaggi criptati, destinati alla Resistenza. La storia di Radio Londra inizia nel 1938, quando la radio inglese BBC iniziò le trasmissioni in italiano. Durante la seconda guerra mondiale Radio Londra giocò un ruolo fondamentale nello spedire messaggi speciali, redatti dagli Alti Comandi Alleati e destinati alle unità della Resistenza italiana. In quegli anni si impose all’attenzione del pubblico il Colonello Stevens, un ufficiale militare britannico vissuto a Roma, che fu soprannominato Colonello Buonasera a causa del suo modo pacato e cordiale di iniziare il programma.

Tra gli altri, un altro commentatore di Radio Londra rimasto celebre fu il cosidetto Candidus che, con le sue taglienti e sferzanti trasmissioni, svelava la propaganda menzognera di nazisti e fascisti. La BBC continuò a trasmettere le trasmissioni in lingua italiana fino al 1981. Un anno prima, nel 1980, esce l’album “Viaggi e Intemperie” dell’indimenticabile cantautore Ivan Graziani: dell’album fa parte la canzone intitolata “Radio Londra”, dedicata al drammatico periodo della guerra.

«Libertà, Libertà. Radio Londra, che batte che batte il tamburo. Colonnello non sono sicuro se è il mio cuore che batte che batte più forte e forse non si fermerà mai» recita una parte della canzone. Il testo rappresenta una condanna alla guerra attraverso la contrapposizione di una natura bella e indifferente, rappresentata da una volpe bianca, e la sparatoria tra due soldati, il cui destino è stato tragicamente segnato all’interno delle stanze del potere. E così, i due soldati cadono a terra, mentre vedono la volpe bianca fuggire sulla neve.

Ma la storia, che procede al di sopra delle “umane sciagure” procede. E la canzone continua: «Libertà, Libertà. Radio Londra, in piazza la gente si abbraccia è un cuore più grande che batte è un cuore più grande che batte, che batte e forse non si fermerà mai. Radio Londra, continua a picchiare il tamburo la guerra è finita, sicuro la guerra è finita, è finita sicuro e forse non ritornerà mai».

Articolo a cura di Eleonora Corgiolu

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