HomeMagazineIl Preamplificatore per il Microfono: le Caratteristiche Principali

Il Preamplificatore per il Microfono: le Caratteristiche Principali

L’elemento successivo al microfono in una catena audio standard è il preamplificatore. Esso è un amplificatore a tutti gli effetti ma, a differenza dei “finali di potenza” che servono a portare il segnale audio ad un livello tale da poter alimentare carichi notevoli (come i diffusori acustici), la sua funzione principale è quella di amplificare il livello di uscita di un microfono (bassissimo e ad alta impedenza) ad un livello intermedio (detto “di linea”, a bassa impedenza) tale da permettere al segnale di passare attraverso le altre apparecchiature della catena audio e di poter essere processato.

I preamplificatori possono essere a transistor o valvolari, anche se oggi, grazie all’integrazione, i transistor sono stati rimpiazzati da circuiti integrati che, in un unico chip, svolgono le funzioni di un intero stadio di amplificazione. Così come abbiamo detto per i microfoni, la differenza fra i due tipi è fondamentale per ottenere in partenza la “sonorità” che vogliamo, in un punto della catena audio in cui il suono si deve ancora “formare”: i transistor di buona qualità offrono un suono più pulito e con meno interferenze, ma le valvole “arricchiscono” il suono di armoniche e la loro “imperfezione” può dare un effetto gradevole e pertanto vengono in genere preferite ai primi.

In ogni caso ci sono in commercio transistor e transistor, e svariati tipi di valvole con costi molto differenti e non è sempre detto che ad un prezzo superiore corrisponda un suono migliore, pertanto il mio consiglio resta sempre lo stesso: se è possibile PROVATE l’apparecchio prima di acquistarlo e accertatevi che non stravolga il suono o lo riempia di fruscio, altrimenti rischiate di portarvi un grosso problema lungo tutta la catena audio e magari di rendere inutile l’acquisto del vostro splendido supermicrofono da tremila euro.

Inoltre fate molta attenzione e leggete sempre bene le descrizioni e le schede tecniche dei prodotti prima di comprarli: sono in vendita alcuni preamplificatori definiti “ad emulazione valvolare” che integrano al loro interno semplicemente un piccolo processore di segnale che “tenta” di riprodurre l’effetto delle valvole (riuscendoci molto poco), mentre altri preamplificatori seppure piccoli ed economici hanno al loro interno una vera valvola 12AX7 e con un po’ di pratica potreste divertirvi anche a sostituirla con altri tipi per ottenere sonorità differenti.

Quasi sempre i preamplificatori non hanno solo questa funzione: in genere sono forniti di uno o più ingressi analogici jack e xlr, sbilanciati e bilanciati (vedremo in seguito di cosa si tratta) e di alimentazione phantom per alimentare i microfoni a condensatore ad essi collegati, pertanto fate attenzione a non attivare MAI l’alimentazione phantom se sono collegati microfoni dinamici o altri strumenti, o potrebbero danneggiasi irrimediabilmente!

Inoltre sono forniti di una o più uscite analogiche e in alcuni casi, grazie alla presenza di convertitori A/D, anche uscite digitali che permettono di poter fare entrare il suono in un computer o in altri processori direttamente in forma digitale, con la minore interferenza possibile (ovviamente questi dovranno avere un ingresso digitale compatibile). In questo caso è fondamentale l’ottima qualità dei circuiti convertitori, ma è anche importantissimo fare in modo di non saturare l’input con segnali troppo elevati: mentre i dispositivi completamente analogici hanno un elevato “headroom” e le piccole distorsioni sono tollerabili, nel digitale l’input non può superare il livello di riferimento di 0dB pena l’effetto chiamato “clipping” (che vedete in figura) con distorsioni molto sgradevoli. A questo proposito generalmente sui preamplificatori è inserito un led (“CLIP”) o un vu-meter che permettono di controllare il livello dell’audio e segnalano quando sta diventando troppo elevato.

Un’altra utile funzione che si trova spesso nei preamplificatori è quella dell’inversione di fase: tramite uno switch è possibile invertire la forma d’onda del segnale nel caso in cui il segnale dei microfoni, mescolandosi con gli altri segnali durante il mix, crei effetti di “cancellazioni” di fase (alcuni suoni sembrano quasi sparire dal fronte stereofonico).

(Clipping digitale di una forma d’onda)

Per terminare voglio dirvi che a volte può capitare che in una unità unica e compatta si trovi, oltre al preamplificatore, altro hardware con funzioni differenti, come modellazione e processamento del suono, filtri, exciter, compressori, limitatori e altro: in tal caso l’apparecchio prende il nome di “Channel Strip”.

Restate in ascolto! Alla prossima!

Articolo a cura di Luca De Florio

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