HomeMagazineDati d’Ascolto Radio 1° Semestre Mobile 2017: tutti contenti tranne la RAI?

Dati d’Ascolto Radio 1° Semestre Mobile 2017: tutti contenti tranne la RAI?

Dopo tanta attesa, sono finalmente usicti i dati d’ascolto Radio relativi al primo semestre mobile del 2017. Ci rendiamo subito conto che c’è qualcosa che non torna, almeno paragonando i dati con il 1° semestre fisso del 2016 rilevato da GFK Eurisko con la ricerca Radio Monitor.

Ok avete ragione, le due rilevazioni non possono essere paragonate perchè è cambiata la metodologia e sono cambiati alcuni parametri nella raccolta dei dati, ad esempio questo primo semestre è mobile, si basa sulle interviste effettuate tra il 4 Maggio e il 9 Ottobre 2017. Quindi non si tratta dei primi 6 mesi (gennaio – giugno) e neanche di 6 mesi, perchè sono 5 mesi. Un bel pasticcio insomma. “Ma, tra di noi, zitti zitti ci divertiamo a fare le sottrazioni, le divisioni e le moltiplicazioni, tanto resta tutto in famiglia”.

Ci sono salite vertiginose, come quelle di RTL102.5 e RDS, che guadagnano UN MILIONE E MEZZO DI ASCOLTATORI la prima e UN MILIONE la seconda in un anno.. KABOOM!
Che botta ragazzi, un salto del genere ha fatto cadere diverse mascelle a terra. Anche perchè non ci sono stati cambiamenti eclatanti nelle due emittenti di Flusso per eccellenza che giustificano questa esplosione di ascolti. “Vuoi vedè che la tv (La radiovisione di RTL e RDS Academy o le incursioni su La7 di RDS) ha fatto la differenza?”. Sta radiovisione è mejo der viagra!”

Grande balzo in avanti anche per Radio Italia che in un solo anno si porta a casa 811 mila ascoltatori in più nel giorno medio. Anche qui, a parte i concertoni, non si registrano cambiamenti eclatanti da giustificare un aumento del genere. Un regalo mica da poco per Mario Volanti che soffia la terza posizione ai due litiganti per eccellenza: Radio Deejay e Radio 105

Aumentano tutte le altre, chi più chi meno, dai +383.000 di Deejay ai +390.000 di Virgin, passando per i +305.000 di 105 e i +389.000 di R101 fino ai +433.000 di Kiss Kiss che sorpassa definitivamente le sue concorrenti storiche posizionandosi a metà classifica.

Non possiamo non notare che la prima radio del gruppo Radio Mediaset, nonostante l’enorme esposizione mediatica, la troviamo in quinta posizione nel giorno medio (Radio 105), mentre è terza nel dato settimanale, segno questo che il marchio comincia ad ottenere riscontro dalla grande visibilità ottenuta dalle reti televisive.

Bene anche per M2o, Montecarlo e Radio 24 che mantengono le posizioni conquistate in precedenza.  Mentre le uniche a decrescere, secondo la rilevazione TER, sono Radio Capital (che di fatto resta stabile intorno al milione e seicento mila) e le tre Radio RAI, ad eccezione di Isoradio (l’unica Rai ad avere un aumento considerevole, poco giustificabile).

dati-ascolto-radio-primo-semestre-2017.png

Mi permetto di esprimere le mie personalissime perplessità sul metodo CATI, ovvero quello delle telefonate. Resta, a mio parere, un metodo antiquato, poco attendibile e per niente trasparente.

“Ma guarda, Giorgio, anche in America fanno le rilevazioni con le telefonate, ci sono istituti statistici super attendibili che fanno questo di lavoro. La statistica è una scienza esatta”.

Ok, avete ragione voi ma io ho in mente un andamento della ricerca di questo tipo: la ricercatrice di TER chiama il sign. Nando di Tor pignattara e gli chiede: “Signor Nando, si ricorda che radio ha ascoltato ieri?” – Nando risponde – “Signorì, io numme ricordo manco cosa me so’ magnato ieri sera, figuramose simme ricordo che radio ho ascortato, a che ora e pe’ quanto tempo!?. RDS? RTL? Radio Diggei…boh, un po’ la mattina, un po’ la sera… e poi a me me piace Albertino su M2o!”.

Non ne capisco nulla di statistica ma vado secondo la logica: se pensiamo che questi dati  sono il frutto di 60.000 interviste basate sul “ricordo d’ascolto”, che rappresentano un pubblico radiofonico di oltre 35 milioni di ascoltatori, da ogni singola telefonata la ricercatrice dovrà ricavare un dato che rappresenterà per lo meno 59.000 persone. Nando, da solo, potrebbe spostare l’ascolto di oltre 59.000 ascoltatori.

D’altronde chi vi scrive è reduce dall’aver organizzato il Web Radio Festival 2017, evento in cui si è parlato del futuro della radio e di come la tecnologia oggi ci permetta di avere numeri certificati e statistiche certe riguardo dati anagrafici e di targettizzazione degli ascoltatori,  orario, durata d’ascolto, località, provenienza, gusti musicali e molto molto, molto di più.

Ci sono ancora tante analisi da fare, quelle sul quarto d’ora medio ad esempio, ma ne vale così tanto la pena star dietro a questi numeri?

Articolo a cura di Giorgio d’Ecclesia

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