“Radio Meeting”: i professionisti del settore radiofonico si incontrano a Milano
I professionisti della radiofonia italiana desiderano incontrarsi, confrontarsi sulle loro esperienze, offrire e cogliere idee e punti di vista, conoscere nuove soluzioni organizzative e tecniche.

Lo scorso 22 maggio a Milano si sono incontrati i professionisti della radiofonia italiana per la prima edizione di “Radio Meeting”, un momento di condivisione per dare risposte concrete, unendo case histories sui prodotti e servizi presentati, con un taglio decisamente famigliare. Anche noi di Radiospeaker.it eravamo presenti e abbiamo avuto modo di confrontarci con i partecipanti in merito ai temi trattati.
Un evento che ha unito vari professionisti del settore, a partire dai veterani, fra storici direttori, editori e tecnici, ma anche giovani collaboratori da loro delegati.
Al “Radio Meeting” un momento di confronto e networking
Radio Meeting è stata quindi anche una grande occasione di networking in ambito prettamente tecnico, una necessità sempre più lampante per i radiofonici, già in parte soddisfatta da eventi come lo stesso World Radio Day organizzato da Radiospeaker.it, dove quest’anno abbiamo potuto sperimentare anche l’organizzazione di vari workshop specifici in un ambiente però aperto non solo ai professionisti ma anche agli appassionati.
L’evento, organizzato nella sede milanese di Funky Junk, già distributore, fra gli altri marchi, di Axia e Omnia, si è svolto anche grazie all’alternanza degli ospiti presenti mercoledì scorso, che hanno condiviso le loro esperienze professionali e anche personali relative ai prodotti presentati con interessanti esempi concreti, alimentando la curiosità dei presenti.
Fiore Confuorto e le sfide dell’audio: la Loudness War vinta grazie all'”UNDO” di Omnia
Nello specifico, la giornata si è aperta con Fiore Confuorto, responsabile divisione Broadcast di Funky Junk, che ha illustrato quali sono e come si risolvono le sfide sulla qualità dell’audio, dalla loudness war alla differenza tecnica e percettiva tra le varie piattaforme digitali, per la radio live e On Demand. Telos Alliance offre le soluzioni hardware e software, gli esperti di Funky Junk supportano le emittenti nella progettazione, installazione e configurazione secondo le esigenze degli editori, direttori e responsabili tecnici.
Proprio a proposito di Loudness War, la tendenza dell’industria musicale a produrre musica con livelli di volume sempre più alti, che ha chiaramente influito anche nella trasmissione radiofonica, è interessante l’esempio proposto da Fiore che ha parlato dello strumento UNDO del processore Omnia. In pratica l’UNDO riesce a recuperare la dinamica di brani eccessivamente compressi in fase di produzione, ripristinando i picchi (clippati) con il “DECLIPPER” e aumentando la dinamica tramite un expander sviluppato appositamente. L’UNDO interviene solo se necessario proporzionalmente alla dinamica dei brani, quindi non interverrà su un disco con tanta dinamica, ad esempio degli anni ’70, al contrario della maggior parte di brani attuali.
L’importanza della qualità audio anche sulla pubblicità
Una soluzione che le moderne tecnologie ci propongono per poter lavorare al meglio con il suono radiofonico, tanto discusso e complesso, quanto fondamentale da gestire nel miglior modo possibile non solo per quello che riguarda la musica o la diretta, ma anche – e soprattutto, ci verrebbe da dire – per tutto il comparto pubblicitario. Si è erroneamente diffusa nel tempo la convinzione secondo la quale non è necessario che gli spot “suonino bene” come la musica. Ancora peggio viene spesso messo in secondo piano il processamento audio degli splittaggi pubblicitari a favore di un suono perfetto sulla diretta. Niente di più sbagliato se pensiamo che un cluster pubblicitario che “suona bene”, ha meno possibilità di risultare fastidioso all’ascolto, favorendo l’attenzione dell’ascoltatore: esattamente l’interesse primario degli investitori che restano comunque le principali fonti di sostentamento delle emittenti.
Solo uno spunto, questo, fra i tanti temi proposti durante la giornata.
Costantino Da Tos e il caso di Radio Veneto24: l’utilizzo di GSelector come schedulatore di notizie
Fra gli altri è intervenuto anche Costantino Da Tos, consulente e Station Manager di Radio Veneto24 che ha presentato il caso della sua emittente come progetto editoriale innovativo ma ancor più come workflow estremamente ottimizzato, in cui le tecnologie combinate di RCS Sound Software, Funky Junk, Open Radio e Audio One sono essenziali per garantire la sostenibilità e l’efficacia di un’emittente All News su scala regionale.
Interessante l’utilizzo non convenzionale di uno schedulatore musicale come GSelector, usato da Radio Veneto24 come schedulatore di notizie per i GR, trattando ogni news esattamente come se fosse una canzone che ha i propri parametri e tag che garantiscono la corretta rotazione e la non sovrapposizione.
Michele Logrippo e l’utilizzo avanzato di Zetta: il Morning Show inglese in contemporanea su 8 radio tematiche diverse
Un altro interessante caso di studio è quello presentato da Michele Logrippo, QA in RCS Sound Software USA, che ha spiegato come alcuni gruppi radiofonici leader in Europa siano in grado di creare palinsesti con singoli elementi geolocalizzati, inclusa la conduzione in voce, presentando anche il caso di un morning show che sfrutta funzioni avanzate di Zetta e GSelector per andare in onda in contemporanea su più radio rispettando la programmazione musicale di ognuna di queste emittenti diverse fra loro.
È appunto il caso del gruppo inglese Bauer che sulle sue 8 radio tematiche, tutte facenti capo ad Absolute Radio, ha sperimentato lo stesso programma radiofonico mattutino, in diretta in contemporanea, che però rispetta lo stile e il genere di ognuna delle 8 radio, alternando ai talk degli speaker, in comune su ogni emittente, musica, jingle e sigle diverse in base al genere ma anche alla regione o città di appartenenza di ognuna di queste radio.
Jan Müller e Piero Rigolone: le opportunità di engagement e monetizzazione su piattaforma digitale
Jan Müller, CEO di Brands Are Live AG, con il piglio di un conduttore radiofonico ha evidenziato come le emittenti FM, a differenza delle piattaforme digitali, non abbiano costi di acquisizione degli utenti sulle loro app, potendovi così spostare l’audience già consolidata man mano che vengono meno i ricevitori tradizionali, e quali e quante siano le concrete opportunità di engagement e monetizzazione una volta fidelizzata la community su piattaforma digitale. Nasce un nuovo modello di business per la Radio e Audio One lo supporta con le sue app, versatili e complete.
Piero Rigolone, consulente Radio e Digital Audio, alternandosi a Müller, ha fatto il focus sulla tecnologia per la Radio on Demand di Open Radio e su SoundCast, l’AdServer/SSP alla portata di tutti gli editori che permette di vendere ed erogare le campagne in Digital Audio con le medesime profilazioni e metriche dei competitor digitali, ma con il valore aggiunto della presenza umana che la Radio offre, essendo quindi più di un OTT.
“Radio Meeting”: un segnale positivo per il settore radiofonico italiano
Contributi importanti nell’organizzazione sono arrivati anche da RCS Europe con Lionel Guiffant, General Manager, Davide Tavolato, Responsabile per il mercato italiano, Alessandro Stefanoni, Supporto clienti in Italia, dal team di Funky Junk e da Alessandro Rinaldi, CTO di Open Radio.
Un segnale positivo per il settore radiofonico italiano, l’affluenza e la richiesta a un evento del genere, che mostra quanto interesse ci sia nell’imparare e migliorare sempre per restare al passo con i tempi, potendo sfruttare tutte le tecnologie esistenti al meglio per migliorarsi e offrire agli ascoltatori un prodotto sempre superiore. Un esperimento ben riuscito quello di “Radio Meeting” che certamente si ripeterà per discutere e riflettere su altri spunti tecnici radiofonici che possano essere il trampolino di lancio per la radio del futuro.