Fabrizio Casinelli: “Il futuro della radio passa da formazione, immediatezza e passione”
Dal Festival di Sanremo al sogno di una all news radio: l’intervista a Fabrizio Casinelli, direttore dell’Ufficio Stampa RAI, per Radio Strategy.

Nel nuovo episodio di Radio Strategy, il format video di Radiospeaker.it dedicato ai protagonisti della comunicazione, Fabrizio Casinelli, direttore dell’Ufficio Stampa della RAI, si racconta in un’intervista ricca di aneddoti, riflessioni e consigli per chi vuole intraprendere una carriera nel mondo radiofonico.
A poche settimane dalla chiusura del Festival di Sanremo, Casinelli condivide il suo punto di vista sull’edizione 2025: “Straordinaria per ascolti, partecipazione e riscontro musicale. Sanremo ha ormai un impatto reale sull’airplay radiofonico nazionale”, spiega, sottolineando come la linea tracciata da Amadeus e proseguita da Carlo Conti abbia aperto il palco a una nuova generazione di artisti.
Il dietro le quinte del Festival e una carriera iniziata in radio
Dall’eventuale spostamento geografico del Festival – che secondo Casinelli “andrebbe a modificare l’identità stessa della manifestazione” – si passa a un racconto personale: “Ho iniziato a fare radio per reagire al ‘body shaming’. La radio è stata il mio riscatto”, ricorda, raccontando i suoi esordi negli anni ‘80.
Un percorso che lo ha portato, nel 1993, fino a Palazzo Chigi: “Entrai nello staff comunicazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo un’audizione radiofonica. Fu il mio ingresso in una delle esperienze più formative della mia vita”. Da lì, la sua carriera si è sviluppata tra istituzioni e grandi eventi mediatici, con una costante: la passione per l’audio.
“Il futuro della radio? Una all news music station con speaker protagonisti”
Tra le riflessioni più forti dell’intervista, emerge il sogno professionale di Casinelli: una radio all news musicale, in cui ogni conduttore possa informare, commentare e interagire in tempo reale: “Vorrei una radio in cui il conduttore possa diventare il vigile urbano della sua ora di diretta, tra musica e attualità”.
Un modello che unisce la velocità del flusso radiofonico con la profondità dell’approfondimento giornalistico, sfruttando la tecnologia e il contatto diretto con gli ascoltatori via social.
Casinelli sottolinea l’importanza della formazione continua: “Serve studio, umiltà, ascolto. Non si diventa professionisti solo con i social. C’è differenza tra l’improvvisatore e chi ha fatto un percorso serio”.
Radio e intelligenza artificiale: tra opportunità e rischi
Interrogato sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo dei media, Casinelli esprime qualche preoccupazione: “Con ChatGPT oggi si può scrivere un comunicato in un minuto, ma rischiamo di perdere la capacità di costruire pensiero critico”. E invita i giovani a non cercare scorciatoie: “Il sogno si costruisce un gradino alla volta, anche bruciando qualche spaghetto per imparare a cucinarlo bene”.
La giornata tipo di Fabrizio Casinelli? Inizia alle 5:56
Tra gli aspetti più curiosi, Casinelli racconta la sua giornata tipo, che parte all’alba con la lettura dei giornali su iPad, prosegue con briefing e aggiornamenti continui e si chiude spesso in tarda serata: “Il nostro lavoro è fatto di emergenze, promozione e relazione costante con giornalisti e redazioni”.
E conclude con un messaggio ai giovani: “Se hai un sogno, non fermarti. Non guardare chi è già arrivato: costruisci il tuo percorso con fatica, ma anche con tanta passione”.
L’intervista integrale è disponibile sul canale YouTube di Radiospeaker.it all’interno della serie Radio Strategy, powered by Radio Speaker.