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Vita da Speaker: giornata tipo del Conduttore Radiofonico

Chiunque di noi da piccolo avrà avuto i suoi personaggi preferiti, i suoi idoli. Tutti avremo risposto almeno una volta alla fatidica domanda “tu cosa vorresti fare da grande?” nei modi più disparati, chi il calciatore, chi l’astronauta, chi altri lavori. Forse anche in età adulta qualcuno ha ancora i propri idoli e li vede con gli occhi di un bambino, li “venera” e li segue in ogni momento libero. Forse qualcuno sta ancora rispondendo alla domanda “cosa voglio fare da grande”.

Bene mettiamo che per tanti di noi la risposta sia “voglio fare lo speaker radiofonico”, “voglio lavorare in radio” e mettiamo che il nostro idolo da bambini o da adulti sia un conduttore, magari non uno in particolare, ma piuttosto la figura che rappresenta, il lavoro che fa, la vita che conduce. E non vi siete mai chiesti che vita fa uno speaker radiofonico? Come passa le sue giornate, come organizza il proprio lavoro e il proprio tempo libero ad esempio, o molte altre domande che vi frullano in testa?

Naturalmente non vi posso rispondere, ma personalmente ho gli stessi idoli e lo stesso desiderio lavorativo che vi raccontavo prima e spesso mi capita di chiedermi queste cose. Non so quale sia la giornata-tipo, se così vogliamo chiamarla, di uno speaker professionista, ma voglio provare ad immaginarla.

Dopo la sveglia e tutte le “procedure” per rimettersi in ordine, credo che la prima operazione lavorativa da fare sia leggere i giornali, informarsi e capire che novità ci sono a livello nazionale ed internazionale. C’è chi lo fa direttamente in redazione, chi per proprio conto a casa e chi magari al tavolo di un bar, approfittando della colazione.

Poi, indipendentemente dall’orario della diretta (cioè c’è chi lo fa prima e chi lo fa dopo), bisogna recarsi in radio per preparare il programma, o magari per ripassare i contenuti e le idee abbozzate il giorno prima. Dopo la diretta solitamente ci si ferma ancora un po’ in radio per organizzare il programma del giorno dopo, o si registrano spot, prove, audio per la radio ecc. Come dicevo non è assolutamente una costante, visto che tanti preparano il programma prima della diretta, o per impegni imprevisti si deve lasciare la radio subito dopo la fine della trasmissione.

Anche dopo aver concluso l’impegno vero e proprio del programma in radio, le variabili sono comunque molteplici: chi ha un altro lavoro/progetto da portare avanti, chi deve tornare dalla famiglia, figli, mogli, mariti ecc, chi ha delle commissioni personali da sbrigare. Insomma alla fine della diretta ognuno recupera la propria vita al di fuori della radio e si organizza secondo necessità.

E la sera? O comunque il tempo libero di uno speaker? Anche qui ci sono i casi più differenti: escluse le manifestazioni organizzate dalla radio, eventi, presentazioni, serate in discoteca ecc (che rientrano comunque nella sfera lavoro), gli speaker sono le persone più normali del mondo, si può rimanere in famiglia, si esce con gli amici, si coltivano interessi personali come cinema, musica, sport ecc. Insomma niente di più e niente di meno di una persona qualunque.

Perché amo questo lavoro? Perché vorrei farlo un giorno? Perché richiede, obbliga quasi, ad essere curiosi, a rimanere informati e non distrarsi mai. Impone una preparazione di base su ogni campo: dallo sport, alla storia, alla geografia, alla cultura generale, soprattutto la musica certo, ma la capacità di collegare vari argomenti, andare a pescare dal passato e fare un link con i fatti di oggi è quello che serve per fare bene il proprio lavoro. Esempio assurdo, se chiama in diretta un ascoltatore da Pordenone e confondete la città con Frosinone pensando così che si trovi in Lazio o peggio ancora non sapete dove sia quella città, farete una figura pessima.

E’ un lavoro che ti mette in discussione ogni giorno, che richiede sempre concentrazione e massimo impegno. Puoi ascoltare buona musica e lavorare con essa, sei sempre a contatto con le persone e devi parlare con loro, conoscere le loro vite e interessare il loro ascolto. Usi la tua voce e la tua fantasia per creare un intervento o inventare un programma. La lista è lunghissima e avrei bisogno di un libro per completarla comunque si, è il lavoro più bello del mondo.

E voi come pensate che sia la vita dello speaker, o meglio come ve la immaginate? Se invece c’è qualcuno che conosce qualcuno che lavora come conduttore, o lo siete voi in prima persona, confermate o smentite quanto detto? Perché fare radio secondo voi è uno tra i mestieri più belli del mondo?

Articolo a cura di Nicola Zaltieri

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