HomeMagazineDati d’Ascolto 1° Semestre 2015: Chi vince? L’analisi di Giorgio d’Ecclesia

Dati d’Ascolto 1° Semestre 2015: Chi vince? L’analisi di Giorgio d’Ecclesia

Partiamo con una bella notizia (ogni tanto ci vuole). Nei primi sei mesi del 2015, secondo i dati pubblicati da Radio Monitor e scaricabili da questa pagina, il numero di ascoltatori del mezzo radiofonico è aumentato di 191 mila persone. La cosa ci rincuora, viste le perdite registrate negli ultimi dati annuali e semestrali del 2014.

Detto ciò proseguirei, come sempre ormai, con il paragone dei dati relativi a periodi simmetrici, ovvero tra gli ultimi dati pubblicati relativi al Primo Semestre 2015 e quelli del periodo equivalente del 2014 (primo semestre 2014).

DATI D’ASCOLTO NEL GIORNO MEDIO 2015

DATI D’ASCOLTO NEL QUARTO D’ORA MEDIO 2015

Adesso viene il bello. Vi dico la mia:

RTL 102.5: Può piacere o non piacere, per molti resterà pure un mistero, ma RTL 102.5 spacca! E’ inutile commentare ulteriormente. Pur perdendo qualcosina nel giorno medio, continua a far restare incollate alla radio ( o alla TV) in media 628.000 persone ogni quarto d’ora. Sarà merito della TV? Della copertura di frequenze? Della varietà del palinsesto? Forse un mix di tutto. Chapeau al signor Suraci, alle sue intuizioni e alla sua squadra.

RDS: Sta raccogliendo quello che ha seminato nel corso degli ultimi anni, ha puntato tutto sul Brand. Cartelloni  in ogni angolo delle città, media partner dei più grandi concerti in Italia, una trasmissione televisiva su Sky che porta il suo nome (RDS Academy), premi esclusivi per i propri ascoltatori, conduzione a coppia. C’è un tempo per la semina ed uno per la raccolta: questo per RDS è  il momento della raccolta.

Radio Deejay: Mi sbaglierò, ma ho come la sensazione che molti radiofonici “non vedano l’ora che Linus cada in fallo”. Frasi come “Radio Deejay sta perdendo inesorabilmente”, “continua a calare senza sosta”, “c’è bisogno di una svecchiata”, per non parlare di Linus che si sfoga sul suo blog mettendo in dubbio la validità dei dati Eurisko (e dice cose vere: tutti vorrebbero lavorare a Radio Deejay). Alla fine dei conti, Deejay continua a stare tra le prime tre. Ben Salda sul podio. Caro Linus, il bronzo non fa per te, diamolo questo colpo di reni!

Radio 105: Guadagna sotto tutti i punti di vista. Più 140.000 nel giorno medio, più 58.000 nel quarto d’ora medio. E’ proprio questo il dato più eclatante, radio 105 è la seconda radio nel quarto d’ora medio. Sapete cosa vuol dire in termini generali? Che la fedeltà dei suoi ascoltatori sta aumentando. Gli ascoltatori di 105 sono fans sfegatati, quelli con l’adesivo sulla macchina e la foto di Mazzoli sul desktop per intenderci. Al momento penso che sia la radio di personality più forte.

Radio Italia: manca “tanto così” per arrivare sul podio. Sta lavorando duro, sta lavorando bene e sta “costruendo una storia” attorno al proprio marchio.  Una storia bellissima fatta di grandi eventi (concerto in piazza Duomo) e live in tv. Questo lavoro, iniziato ormai da qualche anno, continuerà a rafforzare il brand e quindi gli ascolti.

Rai Radio Uno: “Ma davvero Radio Uno è in crescita?!”. Sono un po’ tutti così i commenti che riceviamo su questo dato. Si. Radio Uno è in crescita e soprattutto è in fase di restyling. Quest’estate sentiremo la nuova Radio Uno, più informazione e più velocità? Sentiremo, intanto incassa e porta a casa.

Rai Radio Due: Anche Radio Due vede il numero dei suoi ascoltatori salire, una leggerissima perdita nel quarto d’ora medio non scalfisce il +124.000 negli ascolti giornalieri. Nuovo palinsesto in arrivo per l’estate (in parte già partito) e diverse novità all’orizzonte. Speriamo tutti che la radio “giovane” della Rai punti sulla novità, la freschezza, la modernità in modo deciso e drastico, non ci basta un semplice “lifting”.

Virgin Radio: Mettere al centro la musica rock e pop-rock sta premiando. Ad onor del vero, c’è da dire che non ci sono grossi rivali sullo stesso settore musicale (ti piace vincere facile? dice una bella pubblicità). Virgin è sulla strada giusta, il cambio al vertice artistico potrebbe riservarci ancora belle sorprese. Parola d’ordine: “osare”, tanto non ci sono rivali!

Radio 24: La stabilità di Radio 24 è stata premiata dai propri ascoltatori. Marchio fortissimo, immagine chiara, pochi cambiamenti (anche se all’orizzonte ce ne sono diversi) hanno lasciato stabile (più o meno) il numero di ascoltatori. Il rischio è quello di perdere Cruciani e la Zanzara (si vociferava di un possibile passaggio a Radio Deejay), ma sembra che il pericolo sia scampato e che Cruciani resti lì dov’è. Bisogna tenerselo stretto.

Radio Kiss Kiss: Finalmente la freccia segna verso l’alto. E’ questo il momento di premere sull’acceleratore e seguire una strada dritta, chiara e in salita. Le troppe curve a gomito del passato hanno fatto venire un po’ di mal di mare ad alcuni ascoltatori.

M2o: la leggera perdita nel giorno medio non desta alcun tipo di preoccupazione. I risultati sono comunque ottimi considerando la copertura territoriale e il budget investito per l’affermazione del brand. Competere “con la cassa dritta” contro i grandi colossi radiofonici commerciali non è semplice, M2o non teme rivali. Ci attendiamo grandi cose per il futuro e da settembre ne sentiremo delle belle.

Radio Capital: un piccolo led rosso non può che spronare a fare meglio. La squadra di Capital, ormai storica, non sarà stata neanche scalfita da queste ultime rilevazioni. Un piccolo mal di testa passa subito. Ne riparliamo nei dati annuali.

R101: Niente di personale, i dati ci dicono che ancora non ci siamo. Purtroppo, aggiungo io. C’è da dire che i cambiamenti degli utlimi mesi sono ancora troppo recenti per poter giudicare, quindi non conviene tirare le somme su un dato semestrale che è ancora vittima di un giudizio “acquisito”. Certo da ascoltatore qualche spiegazione di fronte a questi risultati ce l’avrei e avrei anche una mia personale ricetta, un piccolo sogno artistico legato a R101, ma nessuno mi ha interpellato e, per non annoiarvi e non sembrare saccente, me la tengo per me. (Figuriamoci se alla Mondadori chiedono il parere di uno sfigatissimo speaker radiofonico come me che ha il suo blog sulla radio.)

Rai Radio 3: passi avanti, piccoli ma sicuri. Questo è l’importante. Passi piccoli ma pesanti.

Radio Montecarlo: Perchè? Perchè non si riesce a risalire? I complottisti parlano di un volontario Harakiri. Ma perchè mai qualcuno vorrebbe far affossare una radio che ha fondato il suo successo sull’eleganza, il suono lounge e la sperimentazione musicale? Forse perchè questi tre fattori non si ritrovano più nella nuova radio di Gran Classe?

Ora tocca a voi. Divertitevi nei commenti in fondo alla pagina e se vi va, distruggetemi!

Articolo a cura di Giorgio d’Ecclesia
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