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Intervista a Carolina Russi Pettinelli: “Per la radio ho mollato tutto”

Dalla nuova avventura radiofonica nel gruppo di RTL 102.5, passando per il rapporto con la madre, nel secondo appuntamento con le interviste di “Radio Talks - Aspettando il World Radio Day“, questa settimana con Carolina Russi Pettinelli.

Intervista a Carolina Russi Pettinelli: “Per la radio ho mollato tutto”

Un’esperienza nuova, ma neanche così tanto, quella della Radio, per Carolina Russi Pettinelli, giovane conduttrice radiofonica, da pochi mesi su RTL 102.5 e Radio Zeta. In fondo lei, la radio, l’ha sempre respirata in casa, ma mai avrebbe pensato potesse diventare il suo lavoro. Eppure “è una delle cose più divertenti che ci siano al mondo” ha raccontato ai nostri microfoni lo scorso weekend, quando è venuta a trovarci nei nostri studi di Milano.

Figlia d’arte, potremmo dire, ma non le pesa il confronto con la madre: “Abbiamo due età differenti, il modo di comunicare è cambiato tantissimo e io non sarò mai lei, cercherò di essere la versione migliore di me stessa sperando di fare questo lavoro per tutta la vita” ci confessa Carolina, visibilmente innamorata della sua nuova professione.

Il rapporto con mia mamma? Splendido, ma abbiamo smesso di parlare di radio, altrimenti litighiamo

Viene spontaneo chiedersi come sia il rapporto di Carolina Russi Pettinelli con la mamma Anna. “Nella quotidianità è splendido. Anche se ci urliamo contro, sempre – racconta Carolina – Non siamo d’accordo su niente. Però credo che lei consideri me una delle poche persone da ascoltare su questa terra e questo è uno dei più grandi privilegi“.

Quando a Febbraio è iniziata l’avventura radiofonica “mi ha ascoltata tanto, mi ha dato indicazioni. Ma poi litigavamo anche per quello, quindi abbiamo smesso di parlare di radio. Non credeva che sarei arrivata a parlare a un microfono… io cantavo da ragazzina”.

Ha sempre fatto parte della sua vita questo mondo, una presenza “per niente silenziosa” che l’ha portata a conoscere tutto della radio senza poi lavorarci effettivamente. Ma la passione per la musica c’è sempre stata, tanto da averla studiata, e forse presto la insegnerà.Andavo a scuola di musica, studiavo arrangiamento, composizione, teoria e storia della musica però sono nata qui, in radio. Mi ricordo quando a 6 anni, dopo scuola mia mamma mi ci portava in studio, aveva le scalette, quelle cartacee – non c’erano i computer – e passava i pezzi con l’evidenziatore“. Situazioni che tanti radiofonici dei giorni nostri non hanno mai vissuto, ma lei si.

Interessante è anche rendere qualcosa di comune e ordinario la cosa più figa del mondo.

Carolina Russi Pettinelli

Il consiglio più bello di mia mamma? – continua CarolinaCerca sempre di essere interessante. A volte non è così importante per tutti quelli che fanno la radio, secondo me. Interessante è anche rendere qualcosa di comune e ordinario la cosa più figa del mondo“.

Carolina Russi Pettinelli: “Ho mollato tutto per la radio, mi piacerebbe andare avanti in questo mondo”

Qualche anno fa Carolina si sarebbe immaginata “Direttrice marketing di un’azienda cinematografica o di entertainment”. E fra 10 anni? “Viva spero – scherza – e poi vorrei avere sempre la musica attorno, sperando di accendere ancora un microfono. Mi piacerebbe andare avanti in questo mondo. Io ho mollato tutto per la radio dopo solo 3 settimane“.

Proprio così, perché è nato tutto per caso, in un backstage di Canale 5. “Ho iniziato per un’intuizione di Federica Gentileracconta – la chiamo la mia Fata Madrina per questo. Eravamo nel dietro le quinte di Amici di Maria de Filippi, avevo accompagnato mamma perché ci scambiamo spesso opinioni dal punto di vista tecnico musicale sugli artisti del talent e io e Federica, ospite del programma, ci siamo messe a parlare di vita. Nessuna delle due aveva parlato di radio. Poi lei se ne va. Dopo 24 ore mi chiama e mi fa: ‘Ho avuto un’idea: domani ti metto in onda’. Il giorno dopo ero su RTL 102.5 News con Francesco Fredella e dopo 3 giorni ero su Radio Zeta“.

Alla fine radio e canto, le sue due grandi passioni, non sono così lontane: “Di legami ce ne sono tanti – racconta – lo capisco quando mi prendo 20 secondi per commentare un pezzo in onda. Il mio linguaggio lo sento più di Zeta, mentre su RTL la musica la sento un po’ più mia. C’è una programmazione musicale in cui scopro dei B-Side di dischi degli anni ’90 che non ricordavo e so perfettamente da dove vengono, di che anno sono, la storia di quei pezzi, tutto. È un linguaggio che conosco bene anche quello“.

L’intervista si conclude, come sempre, con la domanda fatidica, quella che ogni volta dà spunto per sorprendenti risposte: Che cos’è per te la radio?È speranza. Se lo diventa davvero per me forse lo diventa anche per qualcun altro“.

Abbiamo parlato di questo e di tanto altro nell’intervista a Carolina Russi Pettinelli che trovate in formato integrale qui sotto.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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