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Intervista a Fulvio Giuliani: “La radio è casa, alle passioni non si rinuncia”

Il direttore de "La Ragione", da poco tornato in onda su RTL 102.5, è il protagonista della nuova puntata di Radio Talks.

Intervista a Fulvio Giuliani: “La radio è casa, alle passioni non si rinuncia”

Conduttore radiofonico per passione, giornalista per scelta“, così si presenta sul suo profilo Instagram Fulvio Giuliani, giornalista, direttore de “La Ragione“, conduttore radiofonico da oltre 25 anni. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui durante il nostro appuntamento con Radio Talks per parlare di radio, di giornalismo e di futuro.

Mi innamorai della radio da ragazzino appena terminato il liceo, poi il giornalismo è arrivato, è stato un po’ naturale ma frutto anche di una scelta, meno casuale dell’innamoramento della radio“. Fulvio Giuliani in apertura ha spiegato così le parole che ha usato per descriversi sui social.

Eppure ha rinunciato alla sua passione per un paio di anni anche se “non si rinuncia davvero – spiega parlando dell’allontanamento da RTL 102.5 – ho messo in pausa delle cose che stavo facendo e che ho fatto per tantissimi anni divertendomi tanto, trovando anche soddisfazioni professionali. A un dato momento ho ritenuto che fosse più utile per me, ma tutto sommato anche per la radio, non andare avanti non sentendo, da parte mia prima di tutto, quella che era la voglia di mangiarsi il microfono di tutti i giorni. Le cose cambiano, evolvono, non ritenevo che ci fossero più le condizioni per dare il meglio e per me è inconcepibile fare questo lavoro andando davanti a un microfono e non dare il 110%. Voglio parlare di me, non mi interessano le condizioni esterne“.

Ma da diverse settimane, ne abbiamo parlato anche su Radiospeaker.it, lo ritroviamo in onda sulla radio che l’ha visto per tanti anni On Air al mattino e dalla quale nel 2021 si era allontanato. “Passano gli anni, ci siamo ritrovati con grande piacere. È chiaro che è imparagonabile ciò che si faceva all’epoca – Giuliani conduceva Non Stop News su RTL 102.5 – Ciò che non cambia è la radio, il microfono, e l’idea di mettersi lì e, seppur in forme molto diverse rispetto a prima, affrontare dei temi confrontandosi con conduttori molto più giovani di me, l’ho proprio voluto e ho trovato nell’editore chi volesse provarci esattamente come me“.

Fulvio Giuliani: “La Radio non può contrastare lo streaming”

Prima di RTL 102.5 la gavetta l’ha fatta anche lui, partendo dalla sua Napoli dove ha lavorato anche per Radio Kiss Kiss. La radio quindi Fulvio Giuliani la conosce bene avendone vissuto l’ultima evoluzione, ma è difficile dire quale possa essere il futuro del mezzo. “Mentirei se ti dicessi di avere la risposta. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento radicale. Lo streaming ha stravolto la concezione stessa dell’ascolto della musica e quindi fatalmente la radio è stata investita da questa vera e propria rivoluzione soprattutto nel pubblico più giovane. Ho una figlia di 17 anni che mi racconta di sé, dei suoi amici: per quella generazione la radio esiste grazie a mamma e papà in macchina. Noi siamo cresciuti con la radio in cameretta. Oggi loro cercano i contenuti e noi, da amanti di questo mezzo, non possiamo pensare di contrastare lo streaming“.

Ma il fattore umano resta un valore imprescindibile della radio: “Abbiamo portato in radio i contenuti più alti dal punto di vista giornalistico in un momento in cui ci prendevano per pazzi – racconta Giuliani – Oggi sembra scontato che una radio commerciale si occupi di politica o di aspetti economici ma quando ho cominciato io, il problema più grosso era convincere l’interlocutore che volessimo intervistare che non fossimo dei matti.

Dalla radio al quotidiano La Ragione: “La carta stampata ancora oggi ti da’ credibilità”

Tornando alla scelta di fare il giornalista, il 2 Giugno 2021 è nato il quotidiano “La Ragione”, giornale diffuso anche in forma cartacea per il quale Fulvio Giuliani ricopre il ruolo di direttore responsabile. Forse un po’ provocatoria ma la domanda è d’obbligo: cosa spinge in un’era digitale a creare un nuovo quotidiano cartaceo?

Dando uno sguardo alle scelte dei grandi quotidiani, dal New York Times al Corriere della Sera, la strada è segnata, è digital, compenetrando le diverse modulazioni della voce, lungo tutti i canali possibili. La carta stampata ancora oggi ti da una credibilità, un peso specifico che questo universo digitale ancora oggi non ha. Trovo anche abbastanza agevolmente un parallelismo con la radio: quante volte è stata data per morta? Eppure non mi risulta sia morta. Cambiano i linguaggi, quello sì. Se volessi fare oggi la radio così come la facevo a Napoli negli anni ’80 sarei un pazzo. Apple nel suo gigantesco apparato di streaming ha aggiunto la radio. Andare live in un servizio di streaming ci dovrebbe ricordare che il contenuto è insostituibile“.

Oggi anche per la programmazione musicale delle emittenti i software sono fondamentali ma il fattore umano resta il punto di forza. “Sono un fan di Springsteen – aggiunge – posso ascoltarlo quanto voglio, su qualsiasi piattaforma o anche con il vinile che nel frattempo è tornato di moda. Ma quando la radio passa “Born To Run” sarà sempre più emozionante di me che scelgo di ascoltarla in loop su Spotify. Ci sono delle cose della vita che non hanno una spiegazione“.

Il ritorno su RTL 102.5: due generazioni a confronto

Nel nuovo spazio su RTL 102.5 Giuliani si confronta con la nuova generazione, rappresentata da Cecilia Songini e Niccolò Giustini. “Accompagniamo gli ascoltatori verso casa. Affrontiamo certamente temi più leggeri ma è bello dare un assaggio di ciò che possa essere anche un tema più impegnativo. Poi ci piace dare un confronto anche più divertente e divertito con un gioco delle parti che in radio ha sempre funzionato e sempre funzionerà dove l’ascoltatore si riconosce“.

Sui social ha creato la rubrica “Sixty Seconds” in cui ogni giorno in pochi secondi invita il pubblico al confronto su temi di attualità. Tanti usano i social per informarsi, magari selezionando canali specifici da seguire e provando a sfuggire dalle fake news. Non c’è però il rischio che, per via della velocità dei social network, ci si perda delle informazioni?

Questo lo trovo un rischio superiore persino alle fake, che esistono, ma tanto dipende anche da noi, dalla scelta dei canali, dalla preparazione che abbiamo, non potremo mai difenderci in assoluto dalle fake se non avremo gli strumenti consapevoli per farlo. Non credo a una iper regolamentazione, credo che nei social l’identità digitale sia un tema fondamentale. Tu mi devi criticare ma non mi puoi insultare. E se mi insulti io devo potermi tutelare. Sarebbe utile per porre un freno reale ai drammi che si pongono quotidianamente. La rete non è e non può essere il far west visto che è il posto dove viviamo e dove passiamo gran parte della nostra giornata“.

Non credo a una iper regolamentazione, credo che nei social l’identità digitale sia un tema fondamentale.

Fulvio Giuliani

Fulvio Giuliani: “La radio è un brivido, quando accendi quel microfono ti devi divertire”

Sulla Radio chiude dicendo che “È casa. Resta il luogo in cui mi sono sempre sentito a mio agio. Ci sono altre circostanze in cui comunque un minimo ti forzi, impari, sono sfide, altre in cui sei a casa, che non significa avere l’atteggiamento in pantofole, il motivo per cui a un certo punto ho sentito di aver bisogno di un break, non che andassi in onda in pantofole. La radio è un brivido, quando accendi quel microfono ti devi divertire, devi avere voglia, anche di litigare talvolta, fa parte del gioco. È sicuramente un luogo di grande liberà di espressione, con dei limiti, ma è un luogo dove dici quello che vuoi, ti assumi le tue responsabilità, chiaramente con un sano equilibrio perché dall’altra parte devi ricordarti che ci sono persone molto diverse da te, con sensibilità diverse“.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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