Wad al World Radio Day: Breaking the radio rules
Non è un conduttore radiofonico comune, ama la novità, scoprire cose nuove e comunicarle tutti i giorni ai suoi ascoltatori. Wad ha parlato del suo rapporto con la radio e con i giovani nell'intervista a cura di Alessandra Bellotti e Andre Tarri al World Radio Day 2024.

Ha cambiato le regole della radio in Italia e continua a farlo ogni giorno su Radio Deejay e nel weekend su m2o; al World Radio Day 2024, lo scorso 13 febbraio al Talent Garden Calabiana, è tornato a trovarci anche Wad, conduttore di “Say Waaad?!?” su Radio Deejay e di “One Two One Two” su m2o.
“La linea sottile tra rompere le regole della radio e rompere le scatole è molto sottile” ha scherzato in apertura Wad ai microfoni di Radiospeaker per poi commentare quello che è stato il Sanremo più urban di sempre, perfettamente nelle corde del conduttore di Deejay.
“Ho avuto anche l’onore di parlare co Amadeus durante il Marrageddon – ha commentato Wad – ha messo la credibilità musicale e culturale all’interno di un Festival Urban che non significa di serie B. Questo festival lo dimostra. Angelina Mango ha vinto con una canzone che porta la Cumbia come tema centrale: la Cumbia è una delle cosa più urban della storia. L’Italia sta cambiando in questo senso e va benissimo così“.
Intervista a Wad al World Radio Day 2024: “la radio è anche formazione”
Ma rompere le regole non è sempre così facile: “Cerco sempre l’equilibrio attraverso quello che chiami rottura in un paese che ha paese ha paura della novità – ha spiegato il conduttore – Ho sempre iterpretato la radio con questo approccio quasi politico, filtrandolo sempre con la leggerezza che contraddistingue il mio programma però la radio mi ha insegnato e mi insegna tutt’ora a vivere: ho imparato cose ascoltando Linus, ascoltando la Pina, la radio inglese, americana… per me la radio è formazione anche per noi che la facciamo. Per me una puntata non va bene se alla fine non ho imparato niente, cerchiamo di imparare insieme a spero più persone possibile“.
La radio mi insegna tutti i giorni a vivere, è formazione anche per noi che la facciamo.
Wad
Wad è uno dei principali difensori del concetto di novità: “Penso che il senso di scoperta sia nel dna del dj, scoprire una canzone nuova, un genere nuovo, un nuovo modo di vestirsi, un creator, voglio alimentare questa curiosità in me e nelle persone che mi ascoltano e mi accorgo che la maggior parte dei top player vivono così. La radio è un posto di curiosità e di creatività ed è sempre stato così“.
La radio: una passione per gli studenti
Dalla Radio alle Università, oggi anche nelle scuole Michele Caporosso, questo il nome dello speaker di Radio Deejay, fa breccia nei cuori di tanti giovani. “Mi è successo di scoprire che in alcune università, girando con il tour “Say Waaad?!? meets students“, ci sia chi studia il mio programma – ha rivelato – Per me è assurdo perché resto e sempre sarò quel pupazzo di Altamura cresciuto in quel contesto lì. Radio Deejay per me resta oltre il sogno. Ho cominciato a frequentare le Università, abbiamo messo insieme un tour e quest’anno abbiamo iniziato ad esplorare anche il magico mondo dei licei ed è magico perché lì scopri che la radio è presente: la paranoia che la radio non è ascoltata dai giovani è una ca**o di paranoia che non so chi si sia inventato“.
Ed è anche con questa esperienza che Wad ha capito di aver creato una vera Community: “Lo capisco ogni giorno quando la gente apre la mente insieme a me – ha spiegato – Ho imparato cos’è la diversità quando ho incontrato persone legate alla diversità ad esempio. Ho imparato ascoltando. La maggior parte delle cose che faccio io in diretta si riducono a una parola che è ‘ascoltare’. Sono onorato di aver ricevuto due volte la nomination ai Diversity Awards e sapere di avere la stima e il rispetto da così tante comunità diverse fra loro è una cosa davvero importante per me“.
Rivivi tutto il World Radio Day sul sito ufficiale www.worldradioday.it; l’intervista integrale a Wad, a cura di Alessandra Bellotti e Andre Tarri, è disponibile nel video che segue.