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L’Home Studio: l’angolino dello speaker

Chissà quante volte , se siete degli aspiranti speaker, vi sarà capitato di imbattervi nella registrazione della vostra voce, scoprendo che non avevate altro a disposizione oltre a un cellulare che vi rende la voce ancora piu’ brutta di come già pensate che sia… o ancora, quante volte è capitato ad un bravo speaker di dover registrare qualcosa (magari un’idea, uno spot o una bozza di qualche progetto)?

Se una volta, per registrare, erano necessarie apparecchiature che non erano assolutamente alla portata di singoli, ai tempi d’oggi è tutto diverso: con un piccolo investimento, infatti, possiamo tirare su il nostro studietto di registrazione personale, magari anche portatile. Andiamo a vedere cosa serve:

Lo strumento piu’ importante è senza dubbio il microfono, quell’oggetto in grado di trasformare la nostra voce in impulsi elettrici di cui a volte si ha timore, ma che diventa pian piano sempre piu’ affascinante: il nostro microfono, specialmente se è il primo che acquistiamo sarà bello a prescindere da tutto, ma dobbiamo osservare alcune sue caratteristiche importanti come la tipologia (esistono sia microfoni dinamici sia a condensatore), il tipo di suono e, dati i tempi di crisi l’ultima cosa (ma non per questo meno importante) è il costo.

Premettiamo subito che in genere, per registrare speakerati sono consigliati e utilizzati microfoni a condensatore. Questo perchè sono molto piu’ sensibili. I microfoni dinamici sono invece piu’ utilizzati in ambiti live, dove è richiesta una minor sensibilità.  Nella scelta, è bene tenere presenti alcuni fattori:

1) E’ cosa buona acquistare un microfono che abbia un suono che sia il piu’ naturale possibile, che quindi non enfatizzi troppo determinate frequenze a discapito di altre; in questo modo l’audio prodotto sarà piu’ facilmente equalizzabile, lo studio di produzione o il cliente finale potrà quindi dare al suono la forma che gli sembrerà piu’ consona.

2) E’ importante che il nostro microfono non enfatizzi particolarmente certe frequenze, oltre a questo infatti, visto che stiamo parlando di piccoli studi di registrazione casalinghi dobbiamo pensare che, nella maggior parte dei casi la nostra stanza non sarà trattata acusticamente, vale a dire che la conformazione delle pareti, la grandezza dell’ambiente , la quantità e il tipo di oggetti contenuti all’interno dello stesso oltre alla collocazione del microfono nello spazio, potrebbero generare riflessioni indesiderate.

Un altro elemento fondamentale per il nostro home studio è un computer dotato di una buona scheda audio. In commercio ce ne sono molte, e hanno le caratteristiche piu’disparate. A mio avviso, le cose piu’ importanti di cui tener conto sono: La presenza o meno dell’alimentazione phantom (necessaria se abbiamo scelto di usare un microfono a condensatore) e la qualità dei preamplificatori microfonici e dei convertitori analogico/digitale. Una buona qualità dei preamplificatori ci permetterà di avere un suono avvolgente e senza fruscii o rumori di fondo, mentre dei buoni convertitori ci garantiranno un suono pulito e ad un’alta risoluzione.

Se poi vogliamo avvicinarci ancora di piu’ alla configurazione di un vero studio è necessario disporre di un bel mixer: in questo caso non sarà necessario che la scheda audio disponga di amplificatori microfonici, perchè il nostro microfono lo collegheremo direttamente sul mixer. Questo ci garantirà un suono molto piu’ rotondo e molto meno aggressivo, oltre alla possibilità impagabile di poter controllare i volumi direttamente attraverso i cursori fisici del mixer stesso, anzichè dal pannello di controllo della scheda audio.

L’ultimo elemento molto importante per il nostro home studio è un bel processore vocale: in commercio ce ne sono tanti sia hardware che software e, anche in questo caso è necessario fare attenzione a cosa si sceglie. Un buon microfono deve essere collegato ad un buon processore che appartenga alla stessa fascia di prodotti, è sbagliato pensare di poter ottenere un buon risultato collegando un neumann ad un dbx da 200€! Il processore ci sarà utile per decidere quali frequenze tenere e quali tagliare del nostro suono e, attraverso le soglie regolabili di attacco e rilascio provvederà ad eliminare tutte le frequenze al disotto di una certa soglia.

Abbiamo detto che esistono processori sia hardware che software: personalmente consiglio sempre un buon processore Hardware, questo infatti permette di ascoltare la vostra voce già processata senza appesantire il computer e senza alcun ritardo, mentre con un processore software, se volete fare in modo che possiate ascoltarvi processati mentre parlate udirete un leggero ritardo che, in alcuni casi può risultare fastidioso.

In conclusione è bene farci un po’ di conti in tasca e mensionare qualche marca: continuando a sottolineare che la scelta dei prodotti è soggettiva, mi sento di sconsigliarvi marche come Behringer, sia i mixer che i microfoni infatti risultano particolarmente rumorosi e a mio avviso non sono adatti per un utilizzo che duri nel tempo. Cercate quantopiu’ possibile di affidarvi a marche piu’ note come Rode per i microfoni, Dbx e Focusrite per i processori, quest’ultima è ottima anche in materia di schede audio. In fine come mixer vi consiglio un bel Soundcraft: è la marca piu’ utilizzata nelle radio, è famosa per essere praticamente la legenda e produce mixer di fascia alta che possono arrivare a costare svariate migliaia di euro, ma anche la fascia per i portafogli dei comuni mortali non è davvero male; in particolare, le serie Notepad e PM sono caratterizzate da un bassissimo livello di rumore e sono dotate di tutti i controlli necessari.

Buone registrazioni casalinghe a tutti!

Articolo a cura di Mario Loreti

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