HomeMagazineStrumentazione RadiofonicaWave Art Dialog: un Plug In per la Voce

Wave Art Dialog: un Plug In per la Voce

Per essere un bravo speaker bisogna avere innanzi tutto una bella voce. Avere un timbro gradevole e una buona impostazione vocale però non basta. Dietro le belle voci che si ascoltano in radio molto spesso c’è un lavoro tecnico accurato e articolato. Per migliorare il suono della voce è necessario attuare tutta una serie d’interventi che richiedono l’utilizzo di più tools; la Wave Arts con il plugin Dialog ha riunito in un unico strumento praticamente tutto ciò che è necessario per ottenere una performance vocale perfetta.

Dialog ingloba ben otto processori con le seguenti funzioni:

-Filtri passa-alto e passa-basso di tipo brickwall con varie pendenze di roll-off
-10-band EQ con 11 diverse tipologie di filtri e elaborazione a 64-bit
-Rimozione di hum e buzz
-Riduzione del rumore a banda larga
-Funzione De-Plode per attenuare le consonanti plosive
-La funzione di De-esser per l’attenuazione delle sibilanti
-Compressore Limiter di picco lookahead

Il primo step nel processamento della voce consiste nel filtrare e quindi rimuovere tutte quelle frequenze troppo alte e troppo basse che disturbano l’ascolto. In seguito l’audio della voce passa attraverso il processore di riduzione dell’hum e del buzz. L’hum è causato dall’interferenza fra circuiteria audio e linea elettrica, che oscilla intorno ai 50 Hz. L’hum è dunque un tono di interferenza a bassa frequenza (50 Hz).

Anche il buzz deriva dall’interferenza della linea elettrica, ma a differenza dell’hum contiene molte frequenze alte, dunque la sua rimozione può causare effetti collaterali e bisogna prestare molta attenzione per non peggiorare la qualità dell’audio. Dopo il processore per l’hum e il buzz, l’audio della voce viene ulteriormente pulito da qualsiasi altro tipo di rumore. Scricchioli, frusci e qualsiasi altro genere di artefatto è puntualmente rimosso da Dialog e il rumore di fondo viene ridotto al minimo.

Il lavoro di pulizia termina con il de-plode e il de-esser: entrambi riducono la presenza delle consonanti più fastidiose come le “s”, le “f”, le “p” e le “b”. Inizia quindi la fase dell’equalizzazione per enfatizzare o ridurre determinate frequenze.

Dialog fornisce una sovrabbondanza di equalizzatori: con ben 10 bande e 11 tipi di filtri è possibile fare un’equalizzazione pressoché chirurgica. La compressione è il passo più delicato. Il parlato spesso soffre di frequenti variazioni della dinamica e il compressore è dunque indispensabile per livellare il segnale e ottimizzare i volumi. Infine il limiter schiaccia i picchi in modo tale che non vadano oltre -0,1 dB. È dotato di tecnologia “lookahead” quindi utilizza un buffer di 2ms per prevenire i picchi prima che si verifichino.

Articolo a cura di Marina Baglivo

Fonti:

wavearts.com

Radiospeaker.it

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