HomeMagazineLe Caratteristiche della Radio nel III millennio

Le Caratteristiche della Radio nel III millennio

Oggi che Internet irrompe nella nostra vita in svariate forme e in tutti i momenti, eliminando i cosidetti non-tempi, ossia il riposo, l’ascolto di un disco, una chiacchierata a tu per tu, sacrificati a beneficio di skype, youtube e facebook, riesce ancora la radio a conservarsi la sua nicchia di attualità?

La risposta è certamente affermativa, e oltre che al passo coi tempi, la possiamo defnire anche coinvolgente, efficace, ed economica. Questi tre aggettivi racchiudono l’essenza della radio. Svisceriamoli ciascuno singolarmente:

– Coinvolgente: perchè la sola voce senza il supporto delle immagini, spinge a termini mirati, calcolati, precisi, evitando il chiacchiericcio, insieme a espressioni ridondanti, prolisse, di non immediata comprensione, ma piuttosto frasi snelle, fluide, agili, che siano incisive e giungano dritte allo scopo.

– Efficace: per la sua facilità di adattamento a qualsiasi situazione: mentre si passeggia, si guida, si è nel bus, in ufficio o in cantiere, in spiaggia o in montagna, la radiolina ha il privilegio di poter essere messa nel taschino ovunque si vada, estraendola comodamente al momento di usarla.

– Economica: quindi facile da acquistare, e appropriata per averne anche più di una a seconda dei casi: lo stereo a casa, il portatile in macchina, gli auricolari per le circostanze particolari.

La radio non perde di consistenza, malgrado il momento storico nel quale ci troviamo decreti l’apparente impetuoso sopravvento sensoriale del vedere sul sentire, del guardare sull’ascoltare, con la conseguenza del visibile trionfo dell’immagine sul suono. Immagine sempre mediata dai mezzi di comunicazione, trasmessa nella versione televisiva, o trasformata in linguaggi informatici per il web.

Alcune peculiarità della radio: stimola l’«occhio interiore», dà spazio all’immaginazione, entra facilmente in «confidenza» con l’ascoltatore. La radio conserva sempre il suo status di mezzo di enorme coinvolgimento popolare; è il mezzo vincente presso le popolazioni dei paesi poveri mantenuti ai margini del mercato dai media occidentali, dunque meno omologati dal linguaggio televisivo, popoli che hanno sviluppato diffuse esperienze di comunicazione radiofonica, con finalità educative e comunitarie, insieme a quelle giornalistiche e di intrattenimento.

Questa vivacità è testimoniata dalla vitalità di associazioni come l’Association Mondiale des Radiodiffuseurs Communautaries (AMARC). La radio è il mezzo di comunicazione più rapido nelle emergenze, nei disastri naturali, nei conflitti armati, negli eventi non programmati, ha una sua dimensione sociale. L’apparente superamento da parte di Internet come strumento di informazione immediata, ma molto individuale e personalizzata, non deve far dimenticare la necessità della dimensione sociale dell’informazione.

Articolo a cura di Federico Ventagliò

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