Emanuela Maisano di R101: "La gavetta è la base per fare radio"

Radiospeaker.it, nel corso delle sue svariate interviste, cerca sempre di acquisire interessanti suggerimenti o consigli da coloro che hanno avuto ed hanno tuttora, la possibilità di condurre in emittenti radiofoniche particolarmente ambìte dai talentuosi speakers, davvero tanti, che, trepidanti, attendono il loro turno.
Il confronto con gli esperti diviene un modo per rendere chiaro a tutti, in modo particolare, a coloro che decidono di investire il proprio tempo nel mezzo radiofonico, quanto sia importante la preparazione ed anche il sacrificio che è alla base di questo mestiere, a dispetto di chi possa pensare che sia un semplice “hobby”.
Come hanno affermato i professionisti del settore, in diverse occasioni ai nostri microfoni, il lavoro di conduttore radiofonico richiede tanta passione, unita a vari aspetti grazie ai quali poter essere “on air” e reggere un “talk” in maniera sicura e coinvolgente.
Aspetti fondamentali dell’universo radiofonico che si evincono anche nell’intervista che ci ha concesso la voce del fine settimana di R101, Emanuela Maisano, con la quale abbiamo confrontato l’attuale sistema radiofonico rispetto al passato, in riferimento al modo di imparare a fare radio.
Simpatia e tanti spunti di riflessione con Emanuela, che catturano l’attenzione di chi fa questo mestiere ogni giorno o vorrebbe cominciare a farlo.
Ecco la nostra intervista!
1) A proposito del tuo arrivo ad R101. Descrivici l’emozione che hai provato quando hai condotto la tua prima diretta.
E’ difficile da descrivere. Indubbiamente una forte emozione, dato l’approdo in un’emittente nazionale. Un misto di tensione e passione, oltre a tanta gioia. E’ stato un momento indimenticabile che ho ripreso anche in un video per rivivere quell’emozione.
2) Com’è il tuo rapporto con gli ascoltatori di R101?
E’ un rapporto da ascoltatrice, una persona che chiacchiera insieme a loro, nel momento in cui stanno facendo qualcosa mentre ci ascoltano. Non sono mai riuscita, nel corso degli anni, a fare la speaker che da semplicemente la notizia.
3) Secondo te, oggi, rispetto al passato, è maggiormente difficile entrare in una radio di successo?
Probabilmente si. Perchè è cambiato il modo di imparare a fare radio. La gavetta che in passato si aveva modo di fare, soprattutto nelle radio locali, è la base di partenza per poi proseguire anche in una radio che cambia, come quella moderna, molto più “social” e meno analogica.
4) C’è qualcosa che non sopporti da parte dei tuoi colleghi, in generale?
Non credo appartenga solo ai miei colleghi o al mondo della radiofonia, ma al lavoro in generale, ovvero l’approccio senza passione. Passione significa avere sempre interesse a fare quello che si sta facendo, senza pensare di svolgere il cosiddetto “compitino”. In tal caso, bisognerebbe fare un passo indietro e chiedersi cosa si vuol realmente fare.
5) Secondo te, un giovane speaker dovrebbe impiegare inizialmente il proprio tempo a trasmettere sul web, anziché mediante la tradizionale diffusione via FM?
Dovrebbe trasmettere nella tradizionale programmazione in FM, perchè in questa tipologia si crea un mestiere. Sul web è difficile creare lo stesso tipo di lavoro, con la stessa “artigianalità” che c’è nella frequenza, perché su internet c’è un po’ di tutto. Tutto ciò che accade sul web, senza limiti, non può essere selezionato e quindi una persona che vuole trasmettere, se non trova i professionisti giusti, rischia di non conoscere mai le basi essenziali per poter comunicare in radio.
6) Cosa ne pensi di Radiospeaker.it?
Siete i primi. Siete sempre “sul pezzo” e mi rivolgo a voi per tutte le notizie che riguardano il mondo della radio.
Articolo a cura di Maurizio Schettino
Photo credit: R101