HomeMagazineConduzione RadiofonicaConduzione Radiofonica: quando lo Speaker diventa “psicologo”

Conduzione Radiofonica: quando lo Speaker diventa “psicologo”

L’evento di questi giorni, il Festival di Sanremo 2016, mi ha dato modo di pensare e di riflettere su quanto a volte sia complicato il ruolo dello speaker radiofonico.

A partire dai grandi network sino ad arrivare alle radio locali, in questo periodo non si è fatto altro che parlare dei protagonisti di questa edizione ed i più fortunati hanno avuto anche l’occasione di intervistare cantanti in gara, membri della stampa, componenti della giuria sino ad arrivare agli ospiti.

E’ proprio questo che mi ha fatto pensare a quanto sia difficile a volte il ruolo dello speaker.

Non è infatti facile preparare e svolgere un’intervista con un artista, non solo per il tempo che concretamente bisogna trascorrere a studiare, approfondire e documentarsi sulla persona che avremo in diretta.

Infatti il momento in assoluto più difficile credo sia quello in cui l’intervista viene realizzata e questo per i comportamenti e dei modi di essere degli ospiti con cui andremo a parlare.

Se il personaggio è simpatico, disponibile ed educato, allora l’intervista inizia con il piede giusto, se invece l’ospite in questione appare chiuso e riservato, è lo speaker a dover tirare fuori il meglio di se, diventando una sorta di “psicologo” che deve riuscire ad entrare nella mente dell’intervistato per capire quali “corde” poter toccare, quali temi e argomenti, per non andare a infastidire chi ci sta di fronte e per fare in modo che il colloquio sia interessante per chi è all’ascolto.

Ancora più difficile è il compito di chi deve svolgere un’intervista “a distanza” senza avere l’ospite fisicamente presente in diretta. Se infatti in quest’ultimo caso i gesti ed il comportamento dello stesso possono aiutarci a capire con quale metodo si debba approcciare all’intervista, qualora il personaggio in questione sia distante il compito risulta ancora più difficile perché si ha a disposizione solo il tono e la cadenza della sua voce per capire in poco tempo come impostare la conversazione.

Insomma, il ruolo dello speaker è molto bello ma a volte anche molto complesso e questo a dimostrazione del fatto che non ci si può improvvisare in questo lavoro e nulla può essere lasciato al caso.

Conta la preparazione ed anche la capacità, quando si tratta di dover svolgere delle interviste, di diventare “psicologi” per riuscire a saper leggere nella mente di chi abbiamo di fronte e poter realizzare un’ottima intervista.

E voi vi siete mai trovati in difficoltà in un’intervista in Diretta Radio?

Articolo a cura di Mattia Savioni

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